“La Nocciola del Piemonte IGP subisce un danno quotidiano. In queste ore stanno vendendo in tutta Italia piantine di nocciole che potranno essere commercializzate come Tonda Gentile delle Langhe, anche se coltivate in Puglia. Non basta togliere il nome dalle fascette, è necessario eliminarlo dal Registro nazionale delle piante da frutto”.
Bisognerà ancora pazientare fino al 4 aprile, data della prima udienza al Tar del Lazio dopo il ricorso presentato da un centinaio di sindaci ,enti e associazioni locali, per avere aggiornamenti sul caso “nocciola”, scoppiato ormai alcuni mesi fa, dopo la registrazione della dicitura “Tonda gentile delle Langhe” nel Registro: un’iscrizione che di fatto ne autorizza l’uso in tutta Italia, tranne che nella regione d’origine dove il disciplinare della Nocciola Piemonte IGP prevede l’indicazione “Tonda gentile trilobata”.
“L’ostinazione del Governo mi rammarica – commenta l’eurodeputato Alberto Cirio – se il mondo della nocciola piemontese con i comuni, sindacati, associazioni, si è unito e impugna un provvedimento qualcosa vorrà dire. Speriamo ancora in un ravvedimento”.
“Non facciamoci del male”, stiamo attenti a non farci del male – era stato il monito del viceministro alle Politiche agricole, Andrea Olivero -. Eliminare il riferimento “Langhe” e preservarlo per una futura denominazione di origine è il nostro obiettivo, ma non lo faremo finché sarà possibile utilizzarlo in modo legittimo anche in altri Paesi. L’Italia rimarrebbe l’unico a non potersene fregiare”.
La registrazione della dicitura “Tonda gentile delle Langhe” di fatto ne autorizza l’uso in tutta Italia, tranne che nella regione d’origine dove il disciplinare della Nocciola Piemonte lGP prevede l’indicazione “Tonda gentile trilobata”.
Fonte: La Stampa