La Nuova Sardegna
Giancarlo Caselli è il presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura. E da ieri nel comitato è stato affiancato dal Procuratore Mauro Mura che ha accettato di farne parte. «Le opacità nel mondo della produzione agroalimentare», spiega Caselli, «possono aprire brecce alla mafia e diventare una piattaforma per la criminalità organizzata». Qual è il fatturato dell’agromafia? «Il calcolo è dell’Eurispes: 14 miliardi di cui 3 in Sardegna». C’è un rapporto con la grande distribuzione? «Ho appena incominciato il lavoro e quindi preferisco mantenermi sul generico, però posso dire che le mafie non si negano nulla.
Ovunque vi sia una possibilità di riciclaggio o di investimenti si infilano. Si parla, infatti, di mafia liquida perché penetra come l’acqua». C’è un problema di etichette poco trasparenti? «Sì è un problema drammatico. Molti alimenti vengono importati dall’estero e messi sul mercato come made in Italy. Ma soprattutto non si può risalire all’origine degli ingredienti. Bisogna dare la possibilità di avere la tracciabilità e la trasparenza».