Carta di Milano, un titolo ambizioso per un documento che non sarà facile riempire. Il diritto al cibo «sancito» dalla Carta è un obiettivo che non può non essere condiviso. Nella pratica però le cose stanno diversamente. Per esempio colpisce innanzitutto la apparente mancanza di consapevolezza da parte di molti firmatari di come le politiche agricole europee – e dei paesi avanzati in generale – siano andate, negli ultimi anni, in una direzione opposta a quella che sarebbe necessaria a realizzare una crescita della produzione agricola mondiale in grado di sfamare il pianeta.
«I Governi ora non possono più rinviare gli impegni assunti». Intanto comunque i titoli sono stati scritti: diritto al cibo, diritto umano fondamentale; lotta allo spreco alimentare e di acqua; tutela del suolo; educazione alimentare e ambientale; contrasto al lavoro irregolare e minorile; sostegno al reddito degli agricoltori e pescatori; salvaguardia della biodiversità, dell’ecosistema marino e del benessere animale; ricerca e innovazione; cibo vero come patrimonio culturale; energia pulita.
Fonte: Il Sole 24 Ore