L’ufficialità della modifica del disciplinare di produzione è arrivata a fine marzo del 2023. Per ottenerla ci sono voluti tre anni.
“L’iter si è velocizzato grazie alle nuove norme comunitarie, altrimenti si rischiava di aspettare di più”, commenta Massimo Pavan, presidente del Consorzio di tutela della Carota Novella di Ispica. Adesso per i produttori della Carota Novella di Ispica IGP (14 in tutto) è tempo di programmare le forniture del prossimo anno, soprattutto nel campo della IV gamma e della trasformazione industriale. Due destinazioni che nel vecchio disciplinare risalente al 2011 – quando la carota novella di Ispica venne inserita per la prima volta nel registro ufficiale europeo dei prodotti ad Indicazione Geografica Protetta – non erano contemplate.
“Quest’anno non abbiamo fatto in tempo a proporre forniture agli operatori della IV gamma e alle aziende di trasformazione: la modifica del disciplinare è, infatti, arrivata a campagna iniziata e il calendario di produzione e di commercializzazione è breve: va dal 1° febbraio al 15 giugno”, dice Massimo Pavan, presidente del Consorzio di tutela da dicembre 2020.
Per quest’anno, dunque, lo scarto di lavorazione dei centri di condizionamento non potrà essere valorizzato come IGP. I produttori se lo auguravano, anche perchè le sollecitazioni per queste modifiche statutari erano arrivate proprio delle aziende operanti nel comparto della IV gamma. Sono state molte di loro, infatti, a sollecitare negli anni passati il consorzio a richiedere le opportune modifiche del disciplinare. Adesso la Carota Novella di Ispica IGP può essere immessa in commercio “pronta al consumo (IV gamma) dopo essere stata sottoposta alle operazioni di selezione, cernita, monda o taglio, lavaggio, asciugatura, e di confezionamento in buste o in vaschette sigillate, con eventuale utilizzo di atmosfera protettiva, tutte operazioni che per loro natura non ne alterano le caratteristiche”.
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Fonte: Corriere Ortifrutticolo