Terra e Vita
Ad Arezzo è stato presentato il protocollo per una filiera di carne Chianina interamente garantita “no ogm”, nell’ambito di un convegno organizzato da Cia Toscana, al termine del progetto “Prosperano'”(Protocollo sperimentale alimentare no ogm), che fa parte dei Progetti integrati di filiera anno 2011 – misura 124 “Interventi volti al miglioramento della qualità della carne bovina a marchio IGP Vitellone bianco dell’Appennino centrale“. Per gli allevatori si apriranno nuovi sbocchi commerciali, soprattutto nei confronti della grande distribuzione organizzata. Attualmente solo il 7% delle aziende zootecniche toscane di razza Chianina utilizza una parte di mangime per l’alimentazione animale di origine ogni, in particolare soia importata. Gli allevamenti di razza Chianina in Toscana rappresentano un settore vitale, basato su allevamenti medio-piccoli con prevalenza di ciclo chiuso e alimentazione locale. Fra i problemi maggiori per produrre carne Chianina no ogm, ci sono i costi di produzione. Infatti una soia no ogm rispetto a tana soia ogm ha un costo maggiore per gli allevatori del 15%, per cui il mercato dovrebbe riconoscere agli allevatori un valore aggiunto.