Italia Oggi
Riconoscimento e tutela per una lista di più di 150 Dop e Igp europee, di cui oltre 40 italiane, che superano quota 170 con birre e luppoli, eliminazione delle barriere residue al commercio di vini e più accesso per i formaggi Ue in cambio di carne di alta qualità. Il testo dell’accordo economico e commerciale tra Ue e Canada (Ceta) trapelato nei giorni è un documento parziale ma sulla parte agricola conferma quanto anticipato da Bruxelles e Ottawa il 18 ottobre 2013, quando le parti celebravano l’intesa politica che spianava la strada al primo accordo commerciale bilaterale dell’Ue con un Paese del G8. In generale, il Ceta prevede l’eliminazione delle barriere doganali tra Canada e Ue sul 99% dei prodotti
in diverse fasi, con periodi di transizione fissati in 4, 6 o 8 anni. Dal punto di vista agroalimentare, l’accordo incorpora e aggiorna l’intesa Canada-Ue del 2003 su vini e alcolici, con un funzionamento più trasparente per i vini europei delle «imprese di Stato per il commercio» canadesi, cioè gli uffici pubblici ove transitano le bottiglie importate. Resta da affrontare «senza indugio», si legge nel documento, «il desiderio dell’Ue di eliminare la differenziazione dei mark-up provinciali applicato su vini nazionali e vini imbottigliati in Canada in punti vendita di vino privati».