Mentre è ancora lontano il traguardo fissato dalle Nazioni Unite entro il 2030 la Ue chiede obiettivi nazionali vincolanti. Trend in calo in Italia ma gli alimenti buttati valgono oltre 6 miliardi. L`opportunità dell`economia circolare per invertire la rotta
In campo c’è l’ONU e ora anche la UE. La lotta allo spreco alimentare è entrata a pieno titolo nell’agenda politica mondiale, ma la strada da percorrere è tutta in salita. A livello globale, secondo la FAO, ogni anno vengono sperperate tra 1,3 e 1,6 miliardi di tonnellate di cibo, circa il 14% del totale, che potrebbero sfamare oltre un miliardo di persone.
L’impatto è pesante anche per il pianeta: queste risorse non utilizzate sono responsabili dell’8-1o% delle emissioni globali di anidride carbonica. Ecco perché ridurre lo spreco diventa un imperativo obbligato per la sicurezza alimentare, il clima e la sostenibilità del sistema agroalimentare. Al momento però è ancora lontano il traguardo fissato dall’Agenda Onu 2030 (targeti2.3) che punta a dimezzarlo. Per accelerare il passo nella Ue si muove anche Bruxelles.
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Fonte: Il Sole 24 Ore
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