Un centinaio sono DOP e IGP. Il killer? È il climate change
Il Piemonte è la regione col maggior numero di prodotti alimentari a rischio estinzione da qui al 2040, a causa dei cambiamenti climatici. L’Umbria è quella col rischio minore. A dirlo è una indagine condotta dalla divisione data analysis dall’agenzia UK Reboot sui cibi italiani, che evidenzia 1.200 prodotti a rischio scomparsa; un centinaio sono DOP e IGP.
Reboot ha elaborato i dati meteo della piattaforma europea Copernicus per ottenere proiezioni climatiche per ogni regione italiana e ha valutato quale ha il più alto rischio di estinzione alimentare a causa di fattori climatici. Quindi, ha stabilito un “punteggio di rischio” finale, dove entrano in gioco il numero di alimenti, la variazione media della temporatura e quella delle precipitazioni.
Per i fattori di impatto climatico, i due data analyst di Reboot, Jake Teague e Paul Lapham, hanno utilizzato i dati di otto simulazioni di modelli inclusi nel Coordinated Regional Climate Dolonscaling Experiment (Cordex), con stime fino al 2040. Ne è venuta fuori una classifica dove, al primo posto, c`è il Piemonte con un indice di 9,24/10 e 133 alimenti a rischio. Il pericolo è che entro il 2040 la temperatura media nella regione aumenti di oltre un grado, con precipitazioni medie destinate a diminuire di sette millimetri, il gap più elevato dello studio.
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La questione dell`impatto del climate change sulla produzione di cibo è molto sentita, tanto che pure Qualivita ha dedicato alle emergenze delle filiere e ai progetti di sviluppo del sistema dei Consorzi di tutela DOP IGP una nuova sezione del rapporto realizzato con Ismea. Il report sarà presentato lunedì a Roma. Nell’occasione sarà presentata un’indagine nei 296 consorzi, condotta sui cambiamenti climatici.
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Fonte: ItaliaOggi