Nuove tendenze dal Vinitaly: bevande a base di vino, vino low e no alcol. Gli interessi dei consumatori italiani si sposta verso i vini bianchi più “leggeri”.
I vini stanno diventando più “leggeri”, eleganti senza mostrare i muscoli dell’alcol. Più bianchi che rossi, perché cambia il gusto dei consumatori (l’88% degli italiani, tra occasioni speciali e uso quotidiano, secondo un sondaggio Euromedia Research per “Porta a Porta”).
Non è una moda ma una svolta destinata a far sentire a lungo gli effetti. Si beve sempre meno, anche a causa dell’inflazione e delle spinte salutiste. Le esportazioni sono in frenata, per le guerre, e i costi delle materie prime non calano dopo i rialzi record, vetro in testa.
[…]
Sarà l’anno della cavalcata dei bianchi a svantaggio dei rossi? II verdetto arriverà anche dai 1.200 buyer da 65 Paesi portati da Vinitaly e da Ice a Verona.
Intanto il desiderio di piacevolezza nel bicchiere che aumenta nel mondo, sta facendo nascere una nuova categoria, soprattutto per le nuove generazioni: le bevande a base di vino. Ad esempio quelle aromatizzate con frutta, con un mercato quadruplicato in due anni negli Stati Uniti, da 20 a 81 milioni di dollari.
In crescita, sempre negli Usa, anche i vini con alcol pari o inferiore ai 7 gradi, che ormai sono vicini al miliardo di dollari, secondo l`Osservatorio del Vino-Uiv: l’Italia è presente, non solo con il Moscato.
I vini alcool-free sono per ora una nicchia da 62 milioni di dollari. Il colosso Argea porta al Vinitaly ben 8 etichette no alcol dalle cantine di 5 regioni, dal Veneto alla Sicilia. “Una risposta alla domanda crescente dei consumatori di tutto il mondo che vogliono coniugare gusto del vino e leggerezza – dice l’AD Massimo Romani -. In Europa il no alcol, tra vino e birra, passerà da 9,4 miliardi di dollari del 2023 a 16,8 del 2032″.
[…]
Fonte: Corriere della Sera