Il recente incontro del G7 ha registrato la volontà di USA e Europa di chiudere entro i primi mesi del 2016 un accordo parziale sul fronte del TTIP (il trattato transatlantico su commercio e investimenti che Stati Uniti e Vecchio Continente stanno negoziando, ndr) ed è il momento di chiudere sui temi su cui l’accordo è possibile e continuare a negoziare sugli altri. Lo ha detto ieri a Chicago il Viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, precisando che l’accordo «possibile in tempi brevi» non è quello complessivo ma quello «sulla convergenza delle regole, gli standard e le tariffe» che l’Italia aveva proposto un anno fa, nel corso del suo semestre di presidenza UE.
«Ci sono temi, come gli ogni, su cui l’Europa è inamovibile», o altri, «come il Buy America», su chi gli Usa non offrono spazi di manovra. «Sulle tariffe si può chiudere in fretta, così sulla convergenza delle regole in almeno sette settori, come farmaceutico e auto», ha aggiunto Calenda. «Sul fronte delle indicazioni geografiche di origine dei prodotti si può invece usare il modello degli accordi raggiunti fra Italia e Canada», nell’ambito dei quali si è trovata una forma di mutuo riconoscimento di aree e marchi. Il mercato potenziale per le esportazioni italiane negli USA viene valutato dall’Istituto per il Commercio Estero (ICE) in 9,2 miliardi di dollari e un accordo sul fronte del TTIP offrirebbe un contributo pari allo 0,5% del pil Italiano.
Fonte: Milano Finanza