CorrierEconomia
Iris esporta il 55% e piace ai gruppi di acquisto solidali. Chi ha detto che in tempi di crisi economica, e quindi di budget ridotti, non è possibile ottenere incrementi di fatturato praticando l’agricoltura biologica di qualità? A smentire questa tesi è Iris, società cooperativa agricola cremonese nata nel 1984 dall’idea di nove giovani amici della pianura padana. I dati dell’impresa di Calvatore d’altronde parlano chiaro. Tanto che nel 2011 ha registrato un giro d’affari pari a 13 milioni di euro, chiuderà il 2012 con un incremento di fatturato del 10% e prevede un 2013 ancor più roseo: +20%. Ma quali sono le ragioni che vi spingono a previsioni così rosee in un periodo così turbolento? «Se siamo ottimisti per il futuro – racconta Maurizio Gritta, presidente di Iris – è perché giungono segnali positivi da due aree: i gruppi di acquisto solidale e le imprese estere.