ITALIA– Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 327 del 02/12/2016 è stata registrata la denominazione Burrata di Andria IGP, che, nel comparto Food, è la numero 122 delle IGP italiane e la numero 289 nel totale delle denominazioni d’origine agroalimentari italiane
Italia – Burrata di Andria IGP
Classe 1.3. Formaggi
Reg. UE 2016/2103 del 21/11/2016 – GUUE L 327 del 02/12/2016
Descrizione dl Prodotto: La Burrata di Andria IGP è un formaggio prodotto con latte vaccino e ottenuto dall’unione di panna e formaggio a pasta filata. L’involucro è costituito esclusivamente da pasta filata che racchiude, al suo interno, una miscela di panna e pasta filata sfilacciata.
Aspetto e Sapore: La Burrata di Andria IGP ha l’aspetto di un piccolo sacchetto di pasta filata, bianco e lucido. Il ripieno è di stracciatella, ottenuto con pasta filata stracciata rigorosamente a mano e immersa in panna ripieno, ha una consistenza spugnosa immersa nella panna ha una forma rotondeggiante a forma di sacca, dalla caratteristica chiusura apicale. Il peso della Burrata di Andria IGP varia tra i 100 g e i 1 000 gr si presenta di colore bianco latte, con involucro di spessore ≥ 2 mm circa. Il gusto, è dato dal sapore di latte fresco o cotto unito a burro e panna.
Storia: Si tramanda oralmente che in un’antica masseria nei primi decenni del secolo scorso il sig. Lorenzo Bianchino abbia inventato la Burrata di Andria. Si racconta che a causa di una forte nevicata, non potendo trasferire il latte in città, dovendo necessariamente trasformarlo e soprattutto utilizzare la panna o crema che naturalmente affiorava, seguendo il concetto di produzione delle mantèche (involucri di pasta filata stagionata in cui è conservato il burro), provò a realizzare con lo stesso principio un prodotto fresco. A questo si aggiunga la tipica connotazione della cultura contadina, refrattaria allo spreco e avvezza al riutilizzo di ogni avanzo di produzione. Così che, il signor Bianchino, pensò di mescolare insieme i residui della lavorazione della pasta filata con della panna ed avvolgere il tutto in un involucro fatto anch’esso di pasta filata. Una delle prime segnalazioni risale al 1931 nella «Guida del Touring Club» e il successo della Burrata di Andria fu sin da subito enorme, non solo in Italia, ma anche all’estero, tanto da trovare nello Scià di Persia uno dei suoi estimatori più fedeli. Il gusto semplice e burroso di questo tipico prodotto pugliese, permette di soddisfare tutti coloro che, avvicinandosi alla cucina mediterranea, cercano prodotti semplici, genuini e poco elaborati.
Gastronomia: La Burrata di Andria ha una notevole presenza nei menù di numerosi ristoranti del mondo dove si evidenzia il pregio di tale prodotto specificandone la provenienza andriese. Il prodotto Burrata di Andria, oltre ad aver mantenuto inalterato il legame tra tradizione produttiva e territorio, ha raggiunto una notorietà ancora più significativa se si considera la durata limitata (shelf-life) del prodotto che ne frena la commercializzazione. Trattandosi, infatti, di un prodotto che va consumato fresco, la burrata sembrerebbe essere trascurata dagli operatori commerciali più importanti e relegata ad un mercato di nicchia. Nonostante ciò il prodotto presenta una consolidata domanda evidentemente legata al raggiungimento di una ottima reputazione presso i consumatori.
Zona di produzione: La zona di produzione, e di confezionamento della Burrata di Andria IGP è rappresentata dall’intero territorio della Regione Puglia.
Commercializzazione: La Burrata di Andria IGP può essere commercializzata in sacchetti di materiale plastificato per alimenti, quindi avvolta in carta plastificata e legata all’apice con steli di rafia per uso alimentare, può essere avvolta con foglie plastificate di colore verde, o in vaschette, in barattoli o bicchieri e/o immersa nel liquido di governo. Il prodotto deve essere conservato ad una temperatura compresa tra 4 °C e 6 °C. La pezzatura di ogni confezione è compresa tra 100 gr e 1 000 gr.
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