La storica etichetta di Montalcino chiude l’anno con una forte crescita e il premio di miglior vino del mondo da parte di «WineSpectator».
Tutta la Docg si dimostra in ottima salute nonostante la recessione internazionale
Il 2023 si stava chiudendo con un fatturato record sopra i 7 milioni di euro ed un più 15% rispetto al 2022, poi è arrivata anche la prima posizione nella classifica mondiale di Wine Spectator con il Brunello 2018. Così Argiano 1580, la storica casa vinicola di Montalcino, ha fatto bingo.
“Una chiusura record prevista che era frutto più della crescita del brand in sé che del mercato – spiega Bernardino Sani, amministratore delegato ed enologo di Argiano – perché oggettivamente in tutti e 51 Paesi del mondo dove vendiamo il nostro vino c`è aria di recessione. Non una recessione potente, per adesso, ma un rallentamento delle vendite in retail rispetto ai tempi del Covid e un rallentamento della ristorazione rispetto al boom del 2022. Noi abbiamo tutt’ora il 35% delle vendite in Usa cui seguono Europa, Canada, Centro America, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Forse l`Asia è il mercato più in crisi, escluso il Giappone; il Nord Europa ha tenuto molto bene e anche la Gran Bretagna. L`Italia sta soffrendo. Il premio di Wine Spectator – aggiunge – è un volano pazzesco per il mercato, siamo stati letteralmente invasi di richieste nel giro di pochi giorni ed essendo una azienda che lavora su allocazione e vende tutto il prodotto abbiamo difficoltà a
evaderle”.
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Fonte: L’Economia – Corriere della Sera
Crediti foto: Consorzio Brunello di Montalcino