Un breve riassunto sulla Brexit e le nuove regole per le Indicazioni Geografiche, dopo l’accordo raggiunto da Regno Unito e l’UE
In generale, gli importatori e gli esportatori nel Regno Unito dovranno emettere dichiarazioni doganali, come accade con gli altri paesi terzi, a partire dal 1° gennaio 2021. Per alcuni prodotti – compresi piante, animali vivi e alcuni alimenti – verranno richieste anche licenze e certificati specifici. Altri dovranno essere etichettati in modi particolari. Tuttavia, in risposta all’impatto devastante della crisi Covid su molte imprese, il governo del Regno Unito ha scelto di ritardare di sei mesi l’imposizione di controlli sulle merci in entrata in Gran Bretagna dall’UE, pur rimanendo in vigore i controlli per le sostanze controllate.
Per quanto riguarda le indicazioni geografiche, il risultato è diverso da ciò che le parti avevano professato finora.
In particolare, si apprende dai negoziatori che:
- L’UE e il Regno Unito si limitano a “prendere atto degli impegni preesistenti” tra l’UE e il Regno Unito e che hanno concordato per il futuro una clausola di rendez-vous (revisione a tempo a data da destinarsi).
- Per le IG registrate entro il 21 dicembre 2020 modalità, intensità ed estensione della protezione restano invariate, così come già previsto nell’accordo di recesso.
- Per le IG pendenti e/o future, le modalità di registrazione, nonché la relativa tutela, verranno determinate in una fase successiva.
L’assenza di un accordo formale sul meccanismo di mutuo riconoscimento e protezione delle IG potrebbe determinare:
- Incertezza in merito all’esito del processo di registrazione delle IG pendenti e future;
- Lungaggini non di poco conto sul raggiungimento di un accordo definitivo sulle IG;
- Confusione sulla disciplina da applicare finchè un accordo formale non sarà raggiunto.
L’accordo commerciale deve ora essere approvato da ciascuno dei 27 paesi membri dell’UE, dal Parlamento europeo e dal Parlamento del Regno Unito. Data l’urgenza, l’UE dovrebbe lasciare che l’accordo entri in vigore provvisoriamente il 1° gennaio 2021, con l’approvazione successiva del Parlamento europeo che dovrebbe avvenire all’inizio del prossimo anno.