In vista della Giornata Internazionale della Felicità (20 marzo) indetta dall’Assemblea delle Nazioni Unite per celebrare la felicità come un diritto di tutti, il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina IGP, con l’aiuto di Michelangelo Giampietro, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Medicina dello Sport e docente di “Alimentazione, nutrizione e idratazione” presso la Scuola dello Sport CONI Roma,fornisce i consigli per l’alimentazione del “buonumore”.
“Esiste una stretta relazione tra cibo e umore, e determinati alimenti hanno un forte potere riequilibrante – commenta Michelangelo Giampietro -. I cibi giusti sono quelli ricchi di specifici micronutrienti (cioè presenti in piccole quantità) come le vitamine del gruppo B (soprattutto B12, considerata la vitamina dell’energia), la vitamina C, gli acidi grassi omega-3 e il triptofano (un aminoacido essenziale presente nella maggior parte delle proteine che assumiamo con gli alimenti) che possono migliorare, concentrazione e memoria. Il triptofano ha un effetto positivo sullo stress, perché, in presenza di vitamine del gruppo B, di carboidrati e di ferro, aumenta la produzione della serotonina”.
La serotonina, le endorfine e la dopamina, gli ormoni della felicità, svolgono un ruolo molto importante per l’umore e le emozioni, come sostengono numerose ricerche scientifiche. Si tratta di neurotrasmettitori chimici che veicolano le informazioni fra i neuroni, attraverso la trasmissione sinaptica, stimolando la sensazione di piacere, serenità, motivazione e ricompensa. La serotonina viene sintetizzata a partire dal triptofano, dal quale dipende anche la produzione di un altro importante ormone, la melatonina, che regola i ritmi sonno-veglia. La dopamina è sintetizzata grazie ad altri due aminoacidi, la tirosina e la fenilalanina: anche quest’ultima è un aminoacido essenziale che, non essendo prodotta dal nostro organismo come tutti i nutrienti essenziali, va assunta con gli alimenti; ne sono ricchi il frumento, i ceci, i fagioli, le fave, le lenticchie, il formaggio.
Fonte: Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina