Bresaola della Valtellina IGP, ritorno ai livelli pre-covid: nel 2021 prodotte 13.400 tonnellate per un valore al consumo di 490 milioni di euro (+8%)
Bilancio in positivo e segnali di ripresa per il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina che torna ai livelli del pre-Covid, in linea con il 2019 con un valore al consumo di 490 milioni di euro (+8%), ma sulla ripartenza del comparto gravano l’incremento della materia prima, il caro energia e la crisi internazionale.
La produzione delle 16 aziende certificate si è attestata a 13.400 tonnellate, in aumento del 6,35% sul 2020, per un totale di oltre 37 mila tonnellate di materia prima (+6,19%) costituendo la quasi totalità della produzione di Bresaola della Valtellina IGP certificata dall’Organismo di controllo CSQA. Sul fronte consumi, il Consorzio segnala un impatto di assoluto rilievo sulla provincia di Sondrio che registra un valore al consumo di 240 milioni di euro (+12%) per un settore che conta 1.400 occupati.
Quanto alla distribuzione, la Gdo si conferma il principale canale di vendita. L’export rappresenta il 5% della produzione (-28,5% sul 2020), con un valore di 14 milioni di euro (-24,3%). Sono state esportate poco meno di 700 tonnellate di Bresaola della Valtellina IGP, «un dato significativo anche se in calo oggettivo, causa pandemia e caro prezzi, rispetto al 2020 (-22%)».
La crescita registrata, però, non rassicura i produttori: preoccupano inflazione ed effetto guerra per un comparto, caratterizzato già dalla variabilità di prezzo della materia prima, comprimendo fatturato e margini delle aziende certificate nell’impossibilità di pianificare rispetto al futuro.
[…]
Fonte: Il Sole 24 Ore