Una crescita che si attesta sul 5,5% grazie ai percorsi di valorizzazione a livello locale e non solo.
Valtellina Casera DOP e Bitto DOP formaggi superstar: nel 2022 le due DOP simbolo della Valtellina raggiungono un valore al consumo di 26,8 milioni di euro, mettendo a segno un +5,5% sull’anno precedente.
A fare da traino è il Valtellina Casera che con 21,5 milioni (+9%), rappresenta l’80,4% del valore delle due DOP, mentre il Bitto si attesta a 5,2 milioni. “La crescita in valore del 2022 ci rende orgogliosi – commenta il presidente del Consorzio di Tutela Valtellina Casera e Bitto (CTCB), Marco Deghi – soprattutto perché conseguita in un anno difficile per tutto il comparto lattiero-caseario in Italia, caratterizzato da una siccità mai vista, che ha comportato una fortissima carenza di foraggi, nell’ordine del 35%, e di latte, con picchi del -25% nella sola provincia di Sondrio. Criticità che hanno portato a una produzione complessiva di 16.747 quintali (14.891 per il Valtellina Casera e 1.856 per il Bitto), con cali produttivi nell’ordine del 5,9% per il Valtellina Casera e addirittura del 14% sul Bitto.
Nonostante le avversità, il mercato ha tenuto, grazie alla crescente notorietà del prodotto e per aver potuto attingere alle scorte del precedente anno del Valtellina Casera, anche a fronte di una rimodulazione del peso medio per forma del Bitto DOP, passato da 12,5 a 11,5 kg. Azioni, queste che hanno portato a un incremento del prezzo medio per forma nell’ordine del 8% per il Bitto e del 16% per il Valtellina Casera e che hanno permesso di mantenere il fatturato alla produzione a 14 milioni di euro. Un risultato reso possibile anche grazie al lavoro sulla qualità fatto con il piano di valorizzazione del Bitto, alla cresciuta notorietà delle DOP e alle campagne di comunicazione effettuate che hanno portato di riflesso i frutti sperati, con un aumento della remuneratività del prodotto nel biennio 2021-2022”.
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Fonte: Il Giorno