“Oggi politiche e ritorsioni commerciali sono diventate una leva geopolitica da azionare per raggiungere un nuovo ordine mondiale. Sono scoppiate due guerre che nessuno si sarebbe sognato di fare. Tutto è iniziato quando gli Usa hanno abbandonato in fretta e furia l’Afghanistan il 31 agosto 2021”; Nicola Bertinelli va dritto al punto. Raggiunto a margine del G7 Agricoltura e pesca di Siracusa, il presidente del consorzio del Parmigiano Reggiano e componente del comitato strategico di Origin, accetta di condurre con ItaliaOggi una rilettura del complicato scenario di mercato.
Domanda. Perché tanto disordine?
Risposta. Pezzi di mondo non si riconoscono nei modelli di vita e cultura occidentali e gli States non avevano più il pieno controllo della situazione; questo ha innescato nuovi meccanismi di contrapposizione tra blocchi di macro potenze: Usa e Ue, Russia e Cina. In mezzo le potenze regionali. Tutti cercano di misurare la loro influenza rispetto agli altri.
D. E la guerra in Ucraina?
R. Ha fatto capire che la sicurezza alimentare nazionale è un fattore d’indipendenza come lo è la politica energetica. Dopo decenni di globalizzazione, i paesi tornano a ragionare di protezionismo per tutelare la manifattura locale. Pensiamo agli Usa: si dice sempre che, qualora vincesse Trump, torneranno i dazi sull’import; io sono convinto che il tema sia trasversale a repubblicani e democratici.
D. In effetti, prima dell’avvento di Trump, i democrats erano più protezionisti dei repubblicani.
R. Il nodo è semplice: oggi, i farmers Usa percepiscono 28 cent. di dollaro per litro di latte. Chi produce latte commodity in Italia, invece, incassa 66 cent/euro al kg. E chi fa prodotti IG supera gli 80-85 cent. Certo, gli oneri sono diversi, ma 28 cent. di dollaro sono parecchio sotto il costo di produzione.
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Fonte: Italia Oggi