Tutto è iniziato ancora prima che sostenibilità, lotta biologica, biodiversità diventassero parole d’uso corrente. Oggi tutto è rimasto praticamente come ieri, seguendo i cicli delle stagioni e della natura, secondo gli antichi riti che scandiscono la coltivazione del Bergamotto Dop di Calabria.
Certo ora a supporto dell`attività di Gianfranco Capua, presidente della Capua 188o, quinta generazione dell’azienda di famiglia e neo cavaliere del lavoro, ci sono le moderne tecnologie, una automazione soft, le certificazioni. «È una storia antica quella del bergamotto di Calabria – premette Gianfranco Capua -. Oggi la filiera segue il ritmo dell’agricoltura sostenibile ed è certificata “non Ogm”. Rispettando metodi antichi: «tutti i frutti sono raccolti a mano per preservare gli olii essenziali contenuti nella buccia e sono etichettati» sottolinea. Olii che rappresentano il tesoro di questo speciale agrume prodotto «da una pianta con un forte Dna, non ha bisogno di molta acqua e deve essere potata solo per ridurre le foglie in eccesso».
Una coltivazione non intensiva, ma in continua espansione anche nel reggino oltre che nella ben nota costa ionica: attualmente sono coltivati a bergamotto circa 1.6o0 ettari contro i 1200 di otto anni fa, mentre la filiera conta 6mila addetti. Per quanto riguarda il nodo cruciale dei prezzi riconosciuti agli agricoltori Capua sottolinea «che vengono fissati per premiare gli agricoltori e da un paio di anni sono stabili».
Fonte: Il Sole 24 Ore