Il Consorzio del Brunello di Montalcino dal 2021 ha inaugurato la nuova anteprima che, rispetto al passato, anticipa di qualche mese la presentazione delle annate che usciranno, a partire da gennaio, sul mercato.
Una scelta che considerando annate come la 2018 per il Brunello di Montalcino DOP, che era in assaggio insieme alle (poche) Riserve 2017, si attesta molto azzeccata in virtù della prontezza e della esilità dimostrata dal millesimo. L’impatto tannico e l’acidità tagliente date spesso dalla gioventù dei campioni, regolarmente registrati nel Brunello di Montalcino DOP, sono invece i grandi assenti a questo primo giro di presentazioni, un dato che rende i numerosi assaggi, se non altro, più agili per il palato.
Quel che è certo è che la crescita qualitativa e la consapevolezza sempre maggiore dei produttori di agire per dare i frutti migliori in ogni annata, con grande impiego di forze, scienza e genio prima in vigna e poi in cantina, rende il movimento del Sangiovese da lungo invecchiamento toscano, una catena dura da rompere.
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Fonte: www.gamberorosso.it