Libero
Scrive David Ricardo, il massimo teorico dell’economia classica, nella Londra del primo `800 che aveva «inventato» il Bordeaux, il Porto e perfino il Marsala: «Vi sono alcune merci, il cui valore è determinato soltanto dalla loro scarsità. Alcune statue e pitture rare, vini di qualità speciale, che possono esser fatti soltanto con uve raccolte in un determinato terreno, la cui estensione sia assai limitata, sono tutti di questo tipo. Il loro valore varia col variare delle ricchezze e dei gusti di coloro che sono desiderosi di possederli». Basterebbe questo a spiegare come si possano pagare 224mila euro per possedere uno Cheval Blanc da sei litri. Il prezzo di un appartamento. Follia? Forse. Ostentazione? Può darsi. Gioia? Sicuramente. Investire in grandi bottiglie rende. Basta che si pensi che una bottiglia, come può essere la Riserva Biondi Santi Brunello di Montalcino 1955, uno dei dodici vini del secolo secondo Wine Spectator, costava all’origine l’equivalente di 60 euro di oggi e potreste pagarla in un’asta 3600 euro: seicento volte il suo valore iniziale.