A Barolo per rimediare al cambiamento climatico il Consorzio di tutela dei rossi piemontesi vuole allargare la produzione anche alle colline esposte a Nord
Per far fronte al surriscaldamento globale che minaccia i vigneti più esposti al sole, infatti, il Consorzio di tutela dei due più rinomati rossi piemontesi ha proposto l’eliminazione del divieto di impiantare filari di Nebbiolo atti a Barolo DOP o Barbaresco DOP nei versanti collinari esposti a nord, finora considerati inadatti a ottenere vini di qualità.
«In funzione delle condizioni climatiche che stiamo sperimentando e per fronteggiarne gli effetti, si è proposta questa modifica così da iniziare a ipotizzare soluzioni e adattamenti a problematiche che sono sotto l’occhio di tutti – spiegano dal Consorzio. Si precisa che la superficie vitata di Barolo e Barbaresco è attualmente contingentata da bandi che regolano l`iscrizione alla denominazione e pertanto l’eventuale eliminazione dell`esclusione del versante nord non implicherà in nessun modo l`aumento di tale superficie, ma fornirà solamente una possibilità agronomica in più peri produttori».
Apriti cielo. La proposta di modifica del rigido e storico disciplinare ha fatto storcere il naso a più di un vignaiolo, creando una divisione che un po’ ricorda quella di trent’anni fa tra modernisti e tradizionalisti.
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Fonte: La Stampa