Un bollino blu che certifichi la provenienza, dunque l’affidabilità, di un dato aperto e dunque accessibile a chiunque. Dalle aziende che possono utilizzarlo nei processi di segmentazione e marketing ad una startup che può addirittura costruirci un intero progetto di business fino al cittadino semplicemente curioso. «Stiamo lavorando conte imprese del settore per avere dei sistemi di certificazione dei dati – dichiara Roberto Viola, ex Agcom, da due mesi a capo della sezione Connect della Commissione Ue, all’interno dell’Agenda digitale europea -. Sarà un bollino di qualità che darà certezza alle aziende e ai consumatori circa l’affidabilità e la proveiienza del dato».
Novità sul fronte Food, e in generale sulle eccellenze del nostro made in Italy, in arrivo anche in casa Agid. «Siamo al lavoro per creare banche dati nella cibo, nel tessile e nella moda – afferma Francesco Tortorelli, responsabile area architetture, standard e infrastrutture di Agid -. A breve apriremo i dati dei marchi di qualità del settore agroalimentare gestiti dal Ministero delle Politiche agricole. Si potranno trovare i vini suddivisi per Doc, le varietà produttive, la filiera del vino. la geo localizzazione delle produzioni, gli ettari coltivati. In un secondo momento verranno inserite anche le aziende, probabilmente tramite accordi con le Camere di commercio». Insomma un sistema su cui sarà possibile costruire dei business e che, certificando anche la provenienza dei prodotti, dovrebbe prevenirne la tracciabilità e la contraffazione. A tutto vantaggio della trasparenza. E degli affari.
Fonte: Corriere della Sera – Corriere Economia