La Corte di Cassazione chiude la guerra per la DOP Asti tra produttori del Moscato e Zonin archiviando l’estensione geografica del Moscato d’Asti DOP, disposta dal decreto ministeriale 16 maggio 2012. Sono infatti state confermate le sentenze emesse dal Tar e dal Consiglio di Stato che negli ultimi quattro anni, avevano dichiarato l’illegittimità del decreto ministeriale con cui era stata ampliata l’estensione territoriale della DOP ad alcune aree del comune di Asti, incluse Castel del Poggio, di proprietà del gruppo Zonin, per mancanza dei presupposti sostanziali e procedurali.
Favorevole all’estensione era l’azienda ricorrente del gruppo Zonin, contrarie l’Associazione produttori Moscato d’Asti e Coldiretti. Soddisfatto si dichiara il presidente dell’Associazione produttori Moscato d’Asti, Giovarmi Satragno. Rimane l’assurdo di una vicenda in cui il comune di Asti non rientra nel disciplinare di una denominazione a cui dà il nome: come succede per Montalcino, Soave, Prosecco, Gavi. Infine, la vertenza giudiziaria si è svolta in un periodo di profonda crisi dell’Asti DOP: Wine Monitor di Nomisma rileva che nel 2013/15 l’export è scivolato del 24% a volume e del 28% a valore, a 123 milioni. Il crollo, in particolare, è legato soprattutto alla crisi russa, paese massimo consumatore.
Fonte: Il Sole 24 Ore