All’Assemblea di OriGIn Italia un patto fra le DOP IGP italiane per rimanere primi nel mondo
Si è svolta a giugno in un luogo simbolo dell’agricoltura toscana e italiana, nel cuore della Maremma presso l’Azienda Agricola Regionale di Alberese, l’Assemblea dei Soci 2021 di OriGIn Italia. Un evento in presenza con i rappresentanti dei Consorzi di tutela, del mondo agricolo e la partecipazione, fra gli altri, del Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli, dell’europarlamentare Paolo De Castro e dell’assessore all’agricoltura della Toscana, Stefania Saccardi.
Durante l’Assemblea è stato nominato il nuovo CdA di OriGIn Italia (2021-2023) e sono stati confermati il presidente Cesare Baldrighi (Consorzio Grana Padano DOP) e i vicepresidenti Riccardo Deserti (Consorzio Parmigiano Reggiano DOP) e Stefano Fanti (Consorzio Prosciutto di Parma DOP). Oltre a loro, ecco da chi è composto – nel dettaglio – il nuovo Consiglio di amministrazione, che sarà in carica per il triennio 2021-2023: Federico Desimoni (Consorzio Aceto Balsamico di Modena IGP); Fabrizio Filippi (Consorzio Olio IGP Toscano); Stefano Fontana (Consorzio Formaggio Gorgonzola DOP); Elena Albertini (Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP); Attilio Fontana (Consorzio Prosciutto Veneto DOP); Giuseppe Dibisceglia (Consorzio La Bella della Daunia DOP); Paolo Gerevini (Consorzio Mela Val di Non – Melinda DOP); Pier Maria Saccani (Consorzio Mozzarella di Bufala Campana DOP).
Sempre ad Alberese, in occasione dell’Assemblea di OriGIn Italia si è tenuta l’Assemblea di AFIDOP – Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP, che ha eletto alla presidenza Antonio Auricchio (presidente del Consorzio Tutela Gorgonzola DOP).
Cesare Baldrighi, presidente OriGIn Italia, commenta: “I Consorzi di tutela sono l’asse portante delle DOP e IGP ed è determinante la coesione fra filiere, imprese, istituzioni e organizzazioni, per la nuova politica della qualità”.
Presidente Baldrighi, qual è il messaggio emerso dall’Assemblea di Alberese?
È emerso con ancora più forza come i Consorzi di tutela siano veramente l’asse portante e il motore di tutte le attività delle nostre eccellenze agroalimentari DOP e IGP. È rilevante, poi, che si sia potuto fare una riunione come questa, guardandoci in faccia, finalmente, parlandoci direttamente e mettendo le basi di quella che può essere l’attività di tutela e di promozione. Una proiezione sul futuro delle nostre Indicazioni Geografiche, che hanno di fronte prospettive davvero molto importanti, ma anche una sfida difficile da affrontare dal punto di vista della reputazione, verso la pubblica opinione, dei cittadini, dei consumatori italiani e di tutto il mondo.
Quali sono le carte da giocare? Credo che abbiamo tutte le carte in regola e tutte le caratteristiche per continuare a essere i promotori delle eccellenze del made in Italy, tutelare le nostre tradizioni, i nostri territori, questo è un aspetto determinante; anche a fronte di quello che succede con i mutamenti climatici, le Indicazioni Geografiche confermano l’importanza di garantire un presidio ai territori e una loro promozione. Naturalmente a noi sta il compito di portare avanti questi aspetti, saperli difendere e di trovare nella pubblica amministrazione il front office che ci segue in tutto questo.
Cosa è necessario fare nel prossimo futuro?
Serve coesione fra le filiere, le imprese, le istituzioni e le organizzazioni, per gestire al meglio le dinamiche relative alla nuova politica della qualità. In primis la ripresa economica, la sostenibilità, il benessere animale, il rafforzamento della tutela internazionale e l’ampliamento dei mercati. Vogliamo marciare uniti e compatti nel mondo attuale, dove si affacciano i nuovi consumatori con richieste chiare.
Una maggiore sinergia e obiettivi comuni, insomma…
Agricoltura, trasformazione e distribuzione devono stringere un patto solido per ribadire il ruolo dell’Italia come leader mondiale della qualità, anche nella rinnovata accezione che incorpora in maniera più forte valori come quelli dell’ambiente, della responsabilità sociale e del benessere. È inoltre fondamentale una vera tutela delle DOP e IGP rispetto a quelle che sono le pratiche svalorizzanti di mercato. In tutto questo, i Consorzi di tutela sono pronti a mettere a disposizione le loro esperienze, professionalità ed energie.
L’etichetta Nutri-score resta un tema particolarmente delicato, come ha già evidenziato.
Il Nutri-score può diventare veramente devastante per le nostre produzioni, perché identificare con un semaforo la gran parte delle nostre eccellenze agroalimentari può causare un grandissimo danno. Inoltre resta il tema della tutela delle Denominazioni, delle usurpazioni delle Indicazioni Geografiche locali e questo è un argomento sul quale noi combattiamo quotidianamente, anche con un lavoro molto faticoso; è importante in questo senso la collaborazione con la Repressioni frodi.
A cura della Redazione
Fonte: Consortium 2021_03