L’assemblea dei soci del Consorzio certifica il momento d’oro del comparto e progetta il futuro. Maoddi: “Avviato un percorso di crescita che porta vantaggi a tutta la filiera, e i numeri lo dimostrano”. Interventi del ministro della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, dell’europarlamentare Paolo De Castro e dell’assessore regionale dell’Agricoltura Valeria Satta
Prezzo record oltre i 14 euro al chilo, fatturato da 600 milioni all’anno, 12mila aziende e 40 caseifici, 25mila addetti, crescita esponenziale sui mercati internazionali, progetti fra Giappone, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera e Italia e un percorso ormai avanzato verso la sostenibilità del prodotto e il rispetto dell’ambiente. L’assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP, riunita a Oristano, certifica il momento d’oro di un prodotto sempre più amato, grazie anche alla diversificazione dell’offerta e all’innovazione, che lo proietta nel futuro senza mai perdere di vista le sue origini, la tipicità e la sua solida tradizione. Un percorso di crescita che garantisce ricadute e vantaggi all’intera filiera: la quotazione del prodotto sui mercati assicura infatti una giusta remunerazione anche ai pastori.
Il bilancio, la solidarietà, gli ospiti – Il quadro del comparto, con il punto sulla situazione attuale e le prospettive future, è stato tracciato in assemblea dal presidente del Consorzio, Gianni Maoddi. Nel bilancio, che anche quest’anno si è chiuso in pareggio, è previsto ancora una volta un fondo di solidarietà da destinare agli allevatori in difficoltà e risorse riservate a iniziative di solidarietà, come quelle già realizzate per il reparto pediatrico dell’ospedale Brotzu e per la ciclopedalata contro il cancro delle Pink Flamingos. L’assemblea, con il direttore generale del Consorzio Riccardo Pastore e tutti i soci anche dal Lazio e dalla Toscana, è stata poi aperta agli ospiti: il presidente di Afidop e del Consorzio Gorgonzola Antonio Auricchio, il presidente di Origin Cesare Baldrighi, ile associazioni di categoria, i presidenti dei Consorzi che due anni fa con un gesto di grande solidarietà donarono decine di migliaia di euro agli allevatori colpiti dal devastante incendio del Montiferru, l’europarlamentare Paolo De Castro, l’assessore regionale dell’Agricoltura Valeria Satta, il generale dei carabinieri per la tutela agroalimentare Daniel Melis. I lavori sono stati chiusi dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida.
Il Pecorino Romano cresce fra progetti internazionali, innovazione e diversificazione – “Il comparto sta vivendo un momento di ottima salute, come certificano i numeri e come è stato condiviso oggi nell’assemblea dei soci”, dice il presidente del Consorzio Gianni Maoddi. “Risultati così importanti sono da attribuire a tutte le componenti della filiera, a una politica lungimirante del Consorzio che puntando sui progetti internazionali ha promosso il Pecorino Romano sui più importanti mercati mondiali, alla scelta di diversificare il prodotto, non più solo ingrediente base di ricette italiane storiche ma anche formaggio da gustare in purezza, con una quantità di sale sempre più ridotta e tipologie diverse per andare incontro ai gusti di consumatori sempre più numerosi: pensiamo al Pecorino Romano di montagna, a quello Extra a ridotto contenuto di sale, al Riserva 14 mesi, tutti inseriti nel disciplinare non ancora approvato dal ministero, fino alle nuove sperimentazioni come il Pecorino Romano stagionato 120 mesi e presentato qualche giorno fa. Un percorso all’insegna della diversificazione e dell’innovazione che l’assemblea ha deciso di rafforzare e proseguire”.
I numeri dell’ultima campagna – La campagna 2022-2023 promette dunque ottimi risultati finali. “Abbiamo avuto un incremento di produzione registrato nella prima parte della campagna, riequilibrata dal ridimensionamento di produzione dell’ultima. Alla fine, avremo una produzione di 2000 tonnellate in più rispetto alle 30mila dell’anno scorso, un incremento del 5-7%. Non devono poi preoccupare eventuali oscillazioni di valore del prodotto, come per esempio di recente rilevato dal Clal, perché questo fa parte del normale percorso verso la stabilizzazione del prezzo”, dice Maoddi.
Sostenibilità, impegno etico e scelta per l’ambiente – C’è poi l’aspetto della sostenibilità. “Imprescindibile, per noi, per i valori etici che sentiamo nostri e per il forte e condiviso desiderio di fare il possibile per rispettare l’ambiente e lasciare un mondo migliore alle future generazioni”, spiega Maoddi. “Abbiamo aderito con convinzione al progetto europeo Life Magis, unici nel settore del latte ovino, per ottenere il riconoscimento green che certifica prodotto e ambiente di produzione, a garanzia anche del consumatore, sempre più attento a cosa scegliere per tutelare salute e benessere”.
Gli appelli alla politica e ai giovani – Infine, dall’assemblea sono arrivati due appelli: alla politica e ai giovani. Alla politica perché tuteli la DOP con ogni mezzo e in ogni modo, a protezione del consumatore, dei produttori e dei consorzi impegnati quotidianamente contro l’italian sounding e i tentativi di contraffazione. Ai ragazzi, perché riscoprano il piacere di un lavoro straordinario. “Abbiamo bisogno di giovani che portino avanti quello che è stato costruito”, dice Maoddi. “A loro diciamo che scegliendo di fare questo lavoro hanno un futuro assicurato, possono costruire la loro vita nella terra dove sono nati, senza essere costretti ad andare lontano in cerca di fortuna e contribuire alla crescita di un comparto fondamentale per l’economia della zona di produzione”.
Il ministro Lollobrigida: grande lavoro del Consorzio, dal governo impegno per Made in Italy, giovani e nuovi mercati – “Il vostro Consorzio è uno dei più chiari esempi della distintività del settore agroalimentare nazionale capace non solo di produrre reddito e occupazione ma anche di dare valore alle produzioni locali e contrastare l’omologazione”, ha detto il ministro Lollobrigida. “Come governo intendiamo con forza continuare a promuovere e a valorizzare il Pecorino romano Dop per tutelare la vostra attività. Ci lasciamo alle spalle un anno particolarmente complicato. La guerra di aggressione della Russia all’ Ucraina ha avuto un forte impatto sui produttori per gli aumenti dei costi energetici e delle materie prime, difficoltà che si somma a una serie di debolezze strutturali a cominciare dall’eccessiva frammentazione della filiera ovicaprina e al problema del ricambio generazionale. Bisogna puntare sui giovani incentivando e motivando i ragazzi per portare avanti questa eccellenza dell’agroalimentare italiano e scongiurare lo spopolamento dei territori. Su questo – ha assicurato Lollobrigida – il governo Meloni è in prima linea”.
Fondamentale, secondo il ministro, la tutela del marchio e l’espansione su nuovi mercati. “Lo scorso mese abbiamo raggiunto in Europa un risultato molto importante per le nostre dop con l’approvazione a Bruxelles del testo sulla tutela delle indicazioni geografiche. Non dobbiamo abbassare la guardia sulla tutela del marchio in Italia e all’estero, dove siamo in prima linea per contrastare il mercato del falso. Dobbiamo esplorare nuovi mercati e potenziare la presenza su quelli in cui siamo già presenti per migliorare sempre di più la ricaduta economica sulla filiera e sull’intero territorio di produzione. Dai nostri territori – ha ribadito il ministro – nascono eccellenze che esprimono qualità e cultura: questi sono i fattori che rendono unica l’Italia e noi italiani, e il nostro impegno sarà quello di stare al fianco di chi produce eccellenze delle quali nel mondo c’è tanta voglia”.
L’intervento di De Castro: più poteri ai Consorzi – Direttamente dalla sede del parlamento europeo a Strasburgo è intervenuto l’europarlamentare Paolo De Castro. “Stiamo lavorando al nuovo regolamento sulle indicazioni geografiche, con nuove regolamentazioni, nuovi poteri ai consorzi, più attenzione al mondo della Dop economy che è sempre più in crescita”, ha detto De Castro. “Quello delle Indicazioni geografiche è un sistema che funziona, che non va rivoluzionato ma rafforzato attraverso strumenti che diano al motore delle indicazioni geografiche, cioè ai Consorzi, più poteri e più attenzioni. E dunque vogliamo semplificare loro la vita, ridurre i tempi di approvazione dei disciplinari, migliorare il sistema delle tutele, rendere più trasparente la conoscenza dell’origine della materia prima, aiutare la sana competizione. Il tutto – ha concluso De Castro – per migliorare sempre più la qualità delle nostre produzioni a indicazioni geografiche”.
L’assessore Satta: la Regione difende prodotto e territorio – Infine, l’assessore regionale dell’Agricoltura Valeria Satta, sottolineando gli straordinari risultati ottenuti dal Consorzio, che hanno fatto crescere un prodotto come il Pecorino Romano DOP conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, ha assicurato che la Regione “sarà al vostro fianco, ad aiutarvi, a difendere con voi il Pecorino Romano, che è espressione del territorio e di un’intera nazione. Il modo migliore per farlo – ha concluso Satta – è stare uniti e lavorare tutti nella stessa direzione e a un obiettivo comune”.
Fonte: Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano