Il presidente del consorzio di tutela tesse le lodi di un prodotto inimitabile “La differenza la fanno le caratteristiche del territorio e gli agricoltori”.
L’Emilia Romagna produce il 7% degli 8.100 ettari coltivati ad asparagi in Italia ed è un punto di riferimento europeo per l’Asparago Verde di Altedo IGP, coltivato in un’area che va dalla provincia di Bologna a est della via Emilia fino sui comuni che costeggiano il Po in provincia di Ferrara, per arrivare al mare, nel territorio ferrarese di Lagosanto.
Il Consorzio di Tutela associa oggi un centinaio di produttori, perlopiù riuniti nei gruppi cooperativi di Apofruit, Casa Mesola e Patfrut, ma conta anche una rappresentanza di imprese singole.
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“E’ un prodotto che può integrare il reddito agli agricoltori – riflette Gianni Cesari, presidente del Consorzio Asparago Verde di Altedo IGP-. E’ una pianta difficile da coltivare, ma meno sensibile di altre ai cambiamenti climatici. L’impianto è impegnativo economicamente ma l’entrata in produzione è piuttosto rapida e si prolunga per almeno 15 anni. Credo che sia importante mettere a disposizione dei produttori la conoscenza necessaria per intraprendere con successo questa coltivazione così apprezzata dai consumatori e il Consorzio si impegnerà su questo fronte per rilanciare la produzione inserendo tecniche che consentano di ottimizzare i costi e aumentare la redditività della coltura anche attraverso un ampliamento del calendario di commercializzazione”.
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Fonte: QN – Quotidiano Nazionale