L’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP, protagonista su VenetoAgricolturaChannel, con le storie legate alla sua origine, le fonti bibliografiche e le tracce che riportano alla sua coltivazione nelle leggende medievali
Continua il viaggio virtuale di VenetoAgricolturaChannel (il canale informativo multimediale dell’Agenzia regionale) tra le DOP e le IGP del Veneto, ovvero le eccellenze dell’agroalimentare di qualità, con sosta, questa settimana, a Cimadolmo (Tv), per conoscere il suo antico e giovane Asparago che celebra, proprio nel 2021, i 20 anni di iscrizione della UE al registro dei prodotti ad Indicazione Geografica Protetta, “IGP” .
Una vecchia storia quindi? Sì, ne parlava già 350 anni fa uno storico quale l’Agostinetti, nell’opera “I centodieci ricordi che formano il buon fattore di Villa” (1679), testo presente negli archivi del Comune di Cimadolmo. Ma la coltivazione era sicuramente praticata anche nel Medioevo.
Una storia, tante storie. Quella della IGP per prima. Vent’anni fa, nel 2001, l`Unione Europea ha conferito l`Indicazione Geografica Protetta all`Asparago Bianco coltivato negli 11 Comuni situati lungo il territorio trevigiano del corso del fiume Piave : Cimadolmo, Breda di Piave, Fontanelle, Mareno di Piave, Maserada sul Piave, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, San Polo di Piave, Santa Lucia di Piave e Vazzola. Il video di VenetoAgricolturaChannel offre, per completezza, un approfondimento tecnico e organolettico sui turioni dell’Asparago bianco di Cimadolmo IGP, cioè i giovani germogli commestibili di forma allungata, che si presentano totalmente bianchi, interi, di aspetto e odore freschi, sani; di sapore particolarmente delicato, teneri e dolciastri, privi di fibrosità.
Fonte: Cronaca del Veneto.com