Arte, cibo e turismo: queste le eccellenze artigiane sulle quali punta la Cna per rilanciare l’economia locale. In un affollato convegno coordinato da Annalisa Bruchi al Santa Maria della Scala, l’associazione di categoria ha voluto presentare esempi concreti di successo imprenditoriale `made in Siena’ con uno sguardo al mercato globale.
«Il nostro territorio è già un’eccellenza di per sè – ha detto il presidente della Cna Fabio Petri -: con la nostra idea vogliamo tenere insieme i punti di forza dell’economia locale, per questo abbiamo portato esempi positivi di aziende che Cna affianca e supporta. Insomma, le imprese ci provano, noi crediamo in loro».
Concorde Maurio Rosati, dg di Qualivita: «Si devono riprendere le tradizioni artigianali come quella del comparto dolciario, che è un po’ trascurata. In Toscana ci sono tre IGP che possono ritrovare slancio non solo sui mercati, ma anche nella ristorazione e sulle nostre tavole. Il tutto, in sinergia con il settore vitivinicolo perché le identità di un territorio si vendono meglio nello stesso paniere ». Il direttore di Cna Siena, Alessandro Brilli, ha sottolineato come l’obiettivo dell’iniziativa fosse «discutere e creare un progetto in cui arte, cibo e turismo possono diventare i cardini di un’eccellenza territoriale, nazionale e internazionale », mentre il numero uno della Camera di commercio Massimo Guasconi ha evidenziato: «Il nostro territorio è vocato grazie alle DOP e IGP che sono alla base degli investimenti: bisogna essere attenti a non disperdere il valore di questi format consolidati sulla qualità».
Da parte sua il sindaco Luigi De Mossi ha illustrato la sua visione della città del futuro: «Puntiamo in modo prioritario su arte, turismo e commercio. La stessa sala Italo Calvino lega l’arte alle opportunità imprenditoriali. L’arte è un elemento di attrazione della città senza essere mercificata. Tuttavia – ha stigmatizzato – è necessario migliorare le infrastrutture ». Secondo il primo cittadino infatti, «in passato Siena ha vissuto un magnifico isolamento che oggi non è più possibile»: «Per essere competitivi – è stato rimarcato – ci devono essere collegamenti con il resto del mondo, perché solo così si diventa una città moderna ». De Mossi ha parlato poi del problema dell’occupazione. «Le banche stanno subendo la rivoluzione copernicana, perché gli sportelli ormai sono nei nostri computer o nel cellulare. Tutto ciò ha conseguenze su una città che ha una grande vocazione al terziario». Infine il messaggio agli imprenditori: «Dobbiamo affrontare una sfida che è culturale, non politica. Bisogna essere senesi e moderni, valorizzando le nostre peculiarità consapevoli di doverci confrontare con il resto del mondo ».
Fonte: La Nazione