L’Assemblea Generale dell’Associazione delle Regioni Europee per i Prodotti di Origine (AREPO) ha adottato una posizione comune sui negoziati per il TTIP, in seguito alla pubblicazione da parte della Commissione Europea, dei documenti negoziali. AREPO si dichiara contraria al principio di una lista ristretta definita a priori di Indicazioni Geografiche (IG) e chiede alla CE un ampio riconoscimento e una forte protezione delle IG nel TTIP.
Le 1.300 IG agroalimentari registrate dalla CE rappresentano diritti inalienabili di proprietà intellettuale collettiva, riconosciuti nel quadro normativo europeo. Questi prodotti rappresentano una parte fondamentale non solo della cultura agricola e alimentare europea, ma anche dell’economia rurale, con almeno 60 miliardi di euro di fatturato annuo. Inoltre, il valore delle esportazioni delle IG europee è di 15 miliardi di euro e gli Stati Uniti sono la destinazione principale, rappresentando il 30% del totale delle esportazioni dell’UE
Per questa ragione, AREPO ricorda che le IG rappresentano un interesse essenziale dell’UE e che tutte le IG registrate devono essere protette in tutti gli accordi commerciali firmati dall’UE. L’AREPO si interroga sulle modalità del processo democratico che ha portato alla stesura della lista ristretta resa pubblica dalla CE. I membri dell’AREPO sostengono che un numero significativo di IG con ambizioni o problemi di natura commerciale sul territorio degli Stati Uniti non compaiono nell’elenco pubblicato dalla CE.
In ogni caso, se i negoziati tra l’Unione Europea e le autorità americane nell’ambito del TTIP dovessero concludersi con una proposta a posteriori di una lista ristretta, le IG incluse dovrebbero essere selezionate attraverso un processo concertato. Per questo motivo AREPO chiede con urgenza che la CE dia il via ad una consultazione esaustiva delle IG europee rispetto alla loro volontà o meno di essere protette nell’ambito del TTIP.
AREPO considera indispensabile che il processo d’iscrizione in un eventuale registro bilaterale resti aperto alle future IG. Infine, AREPO domanda che si metta fine all’utilizzo da parte degli Stati Uniti dei nomi delle IG europee vinicole erroneamente considerate semi-generiche. Le DOP in questione sono infatti prodotti tipici, espressione dei loro territori d’origine, caratterizzati da specifici fattori naturali o know-how umano, pertanto non possono essere considerate come semi-generiche.
Fonte: Arepo