L’Arancia Rossa di Sicilia IGP ha trovato nel territorio della Sicilia orientale, terra ricca di sole, con un particolare microclima e importanti escursioni termichc generate dal vulcano Etna, le condizioni ideali per esprimere tutte le sue straordinarie qualità. Il suo caratteristico colore è dato dagli antociani, potenti antiossiclanti che non si ritrovano in agrumi di altri territori. «L’arancia rossa, la Regina di Sicilia – spiega Gianluca Ferlito, presidente del Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP – è dì tre varietà: tarocco, moro e sanguinello, naturalmente già ricchi di antociani, prodotti a metà gennaio alla fine di maggio. Solo queste arance certificate possono garantire al consumatore la qualità e il valore eli questi prodotti. Ed è la realtà consortile clic, con adeguati accordi con le aziende di trasformazione, determina il prezzo minimo garantito ai produttori».
Ma la coltivazione delle arance é in, crisi e le piccole aziende m muoiono. Cosa può fare il Consorzio per chi non ha la forza dei grandi?
«Non basta dire tarocco. Il brand deve essere Arancia Rossa di Sicilia IGP. Occorre ribadire e spiegare il legame indissolubile tra il nome ciel prodotto e il territorio clic lo genera: elementi eli fiducia e trasparenza nei confronti dei consumatori, E creare barriere a chi dall’estero (vedi il tarocco spagnolo) punta a occupare spazi in Italia e competono con molta forza sul mercato eu ropeo».
A proposito di Spagna, perché si trovano con più facilità arance straniere, soprattutto spagnole, mentre la rossa è di difficile reperimento nei supermercati?
«Non è così: le maggiori le catene della GDO in Italia clanno sempre più spazio all’Arancia Rossa di Sicilia IGP, specie alla tarocco, cd è la referenza che vende meglio. Certo, la concorrenza spagnola è agguerrita: offrendo un prodotto diverso (anche se di qualità) a prezzi inferiori e competitivi. Proprio questo terreno deve affrontare il Consorzio eli tutela dell’IGP; maggiori garanzie e qualità legata all’origine. E la giusta remunerazione per i produttori associati che seguono il rigido disciplinare eli produzione». Rosse IGP? «Dipende dalla pezzatura e dai volumi complessivi di produzione. La forbice è davvero ampia, nelle clue ultime stagioni, abbiamo avuto prezzi agli antipodi: da pochi centesimi a oltre nn curo al chilo…»
Il consorzio punta sui mercati esteri? E come?
«Assolutamente si, lavoriamo insieme agli esportatori per creare segmento stabile nell’offertata di agrumi che arrivano da tutto il Meditcrraneo. È difficile, ci vorranno più soldi e tempo rispetto a quanto già fatto in Italia. Ma è indispensabile per evitare il grave rischio di ridurre la presenza dell’Arancia Rossa eli Sicilia IGP al solo inercato italiano. Oggi, l’arancia rossa è molto richiesta anche per prodotti trasformati, elaborati o composti che sino a qualche anno fa erano impensabili».
Fonte: Gambero Rosso