Secondo Giovanni Selvaggi, presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP “La via per la Cina non è breve né agevole e iniziare a esportare le arance siciliane attraverso la più grande piattaforma di e-commerce cinese o utilizzando il canale aereo o navale non è, a nostro avviso, affatto un flop. Le imprese del settore agroalimentare, gli imprenditori agricoli, gli associati del Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, tra questi, sanno bene quanto, al di là degli strilli propagandistici rilanciati dai media, sia difficile conquistare spazio e fatturato all’estero. Il mercato cinese è sterminato e potenzialmente capace di assorbire tutto il nostro export di settore, ma chi predica che questo possa magicamente accadere domani, pecca d’ingenuità, o è in malafede, oppure sta facendo propaganda”.
“Noi del Consorzio sul carro della propaganda non siamo saliti, – aggiunge il presidente Selvaggi – mai abbiamo dichiarato che l’export verso il mercato cinese avrebbe risolto tutti i problemi del purtroppo martoriato settore agrumicolo siciliano né abbiamo dato numeri e proiezioni da favola. Al fantasioso approccio da novelli Marco Polo da scrivania i nostri associati hanno sempre preferito il lavoro sul campo. Un lavoro che, sebbene in condizioni non ottimali, (protocolli di esportazione da rivedere e costi ancora proibitivi per trasporti e logistica) ha portato due delle nostre aziende associate ad attivare un canale di vendita in un Paese, la Cina, con un mercato iper-concorrenziale. Non è un flop quanto fatto finora. Si tratta di un’opportunità in più per i produttori e gli agricoltori di allargare il proprio bacino di domanda e conquistare nuove fette di mercato. Noi ci crediamo e continuiamo a lavorarci sul campo, con la forza e l’innovazione che le nostre aziende riescono a mettere in campo, con la diplomazia, con la politica e con tutte le componenti della filiera che ci stanno. Solo così i piccoli numeri di oggi potranno diventare grandi domani”.
Fonte: Repubblica Palermo