Le sfide del Poligrafico, fattori determinanti per il futuro dei prodotti italiani di qualità certificata
La ripresa economica e sociale post pandemica si configura come una sfida senza precedenti per la comunità mondiale e le imprese a livello globale. In questo contesto, seppur di elevata complessità, si va concretizzando un’opportunità unica per le aziende di trasformare il profondo cambiamento in atto in una strategia di crescita e di rilancio attraverso il volano dell’innovazione tecnologica e della transizione green. Le misure straordinarie messe a disposizione dall’Unione Europea, in particolare, sui temi di digitalizzazione, innovazione e sostenibilità considerati elementi trainanti per la ripresa economica e la coesione sociale risultano fondamentali per tutte le aziende che hanno nel loro DNA il cambiamento e la flessibilità.
“Il modello di sviluppo e crescita del Poligrafico è da tempo incentrato sull’evoluzione continua dei propri prodotti e sul costante miglioramento della qualità, dell’efficienza e della sostenibilità dei processi che li realizzano” dichiara Antonio Gentile, direttore Ingegneria e Innovazione del Poligrafico. Di recente entrato a far parte del Comitato Scientifico della Fondazione Qualivita, Gentile aggiunge che “le significative esperienze maturate in questa direzione ci hanno permesso di coniugare a un’alta capacità manifatturiera, prodotti di sicurezza con caratteristiche personalizzabili in grado di soddisfare specifiche esigenze. Ciò è stato favorito anche dalla progressiva internalizzazione delle componenti critiche dei nostri prodotti che ha portato tra gli altri risultati alla costituzione nel 2018 di Valoridicarta, la società in house del Poligrafico e della Banca d’Italia che realizza ologrammi e carte di sicurezza di alta gamma, integrati in prodotti come banconote e passaporti.”
Negli ultimi anni il Poligrafico ha indirizzato sempre di più l’azione di innovazione verso soluzioni integrate di prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico per assicurare la tutela della sicurezza e degli interessi di cittadini, istituzioni e imprese. In che modo cercate di coniugare questa strategia con la crescente attenzione verso temi green?
“Qualità, innovazione e sostenibilità rappresentano gli elementi cardine della strada che il Poligrafico sta percorrendo e su cui intende costruire il proprio futuro” ribadisce Gentile. “Il tema della sostenibilità, al giorno d’oggi è divenuto non solo un’opportunità ma una vera e propria necessità anche in considerazione della ormai diffusa consapevolezza del ruolo interdipendente che l’ambiente riveste sulla salute delle persone. Proprio con l’obiettivo di raggiungere elevati standard di efficienza energetica e sostenibilità stabiliti a livello internazionale, sono stati avviati dei progetti relativi alla realizzazione di un impianto di cogenerazione e implementazione di un sistema di gestione dell’energia, oltre all’impegno di riciclare e recuperare nei prossimi anni i materiali derivanti dagli scarti dei processi produttivi aziendali, in una logica di zero waste factory. Consapevoli delle sfide dettate dai cambiamenti climatici, dalla necessità di un utilizzo razionale delle risorse e dalle opportunità rappresentate dall’affermazione di nuovi modelli di produzione e consumo abbiamo inoltre reso parte integrante delle strategie aziendali criteri di valutazione volti non solo al raggiungimento di risultati economici positivi, ma anche all’offerta di soluzioni a basso impatto ambientale e ad elevato valore sociale.”
La risposta immediata e concreta del Poligrafico che ha messo in campo sui temi di sicurezza e innovazione a salvaguardia del cibo di qualità è rappresentato dal Passaporto Digitale.
“Supportare la concorrenza leale, salvaguardare i prodotti di qualità certificata e la salute dei cittadini fa parte della nostra mission che ci vede costantemente impegnati”, afferma Luca Sciascia, responsabile Soluzioni Anticontraffazione e Tracciabilità del Poligrafico e membro del Comitato Tecnico della Fondazione Qualivita. “Nello specifico” prosegue, “è stato realizzato in collaborazione con CSQA e Fondazione Qualivita, uno strumento, il Passaporto Digitale che assicura il contrasto alla contraffazione, la corretta tracciabilità e riconoscibilità dell’origine del prodotto e al contempo ne valorizza la qualità certificata. Il sistema prevede come marcatore fisico un contrassegno personalizzato, progettato con evoluti sistemi di stampa di sicurezza ed apposto su ogni singolo bene da proteggere. Il Passaporto è denominato Digitale poiché al contrassegno di sicurezza fisico è collegato un sistema di tracciabilità accessibile tramite un’App gratuita, Trust your Food®, realizzata dal Poligrafico, che consente di interagire con il contrassegno, attivando servizi di verifica e di comunicazione per i produttori, Consorzi, autorità e consumatori.”
Il Consorzio di tutela Cioccolato di Modica IGP è stato il primo ad aderire al Passaporto Digitale, con 10 milioni di contrassegni personalizzati forniti, molti dei quali già apposti sulle confezioni e disponibili in commercio. Quali sono i motivi che hanno spinto il Consorzio a scegliere il Passaporto Digitale del Poligrafico?
“Un punto che vorrei sottolineare” afferma Sciascia “è che l’adesione del Consorzio all’iniziativa è stata assolutamente volontaria. Si sono sottoposti cioè ad un lavoro aggiuntivo che ha contribuito alla recente riscoperta e successo del prodotto. Il primo cioccolato, quello di Modica, riconosciuto a livello europeo nel 2018 come Indicazione Geografica Protetta. Il Consorzio ha deciso quindi di presidiare e controllare maggiormente il prodotto contro il fenomeno della contraffazione, aggiungendo un valore per il consumatore, come la trasparenza, che rappresenta un elemento critico ed importante per tutte le eccellenze italiane. Recentemente anche il Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP ha manifestato interesse verso l’iniziativa. La fase di test che stiamo ultimando insieme a CSQA e Consorzio proseguirà con l’imminente immissione sul mercato di bottiglie contrassegnate e collegate al sistema informativo del Passaporto Digitale. Il Poligrafico è, in ultima analisi, pronto ad estendere l’applicazione del Passaporto Digitale a tutti i prodotti dell’agroalimentare di qualità certificata con un sistema di adesione volontaria che consente di garantire produttore e consumatore come già fatto per il Cioccolato di Modica IGP”.
Qual è il futuro del Passaporto Digitale, anche se recentemente progettato, dal punto di vista dell’impiego di nuove tecnologie?
“Il Passaporto Digitale” spiega Sciascia “soluzione in costante evoluzione grazie all’attività di ricerca che il Poligrafico ha reso sistematica all’interno delle priorità aziendali da alcuni anni, sarà progressivamente arricchita di nuove tecnologiche – materiali innovativi e sostenibili, tecniche di stampa evolute, sigilli digitali – che lo rendono flessibile e adatto all’applicazione su volumi crescenti di adesioni da parte dei produttori oltre che alle eterogeneità peculiari delle denominazioni italiane.” Gentile spiega che “spesso i sistemi utilizzati per garantire l’autenticità delle merci non sono efficaci perché facilmente replicabili o troppo complessi da essere utilizzati. Anche grazie al continuo dialogo e alle numerose collaborazioni con istituzioni, industria, forze dell’ordine, università e enti di ricerca, abbiamo costituito un centro di competenza multidisciplinare, con professionalità distribuite nei diversi poli aziendali, impegnato nello sviluppo di nuovi materiali e sistemi di protezione efficaci e al tempo stesso semplici da verificare”. “Allo scopo di rafforzare i servizi abbinati ai prodotti per l’anticontraffazione – nel settore food e non solo – abbiamo progettato”, prosegue Sciascia, “Trust IT, una piattaforma web accessibile al cittadino che si configura come entry-point per l’immenso patrimonio informativo connesso alle produzioni certificate e di qualità. Trust IT punta a divulgare informazioni e conoscenze specifiche sui prodotti e sulla filiera nonché proteggere le produzioni stesse da falsificazioni e violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.”
Con riferimento alle metodologie di anticontraffazione, quali sono quelle che state maggiormente investigando? Potreste anticiparci quali ritenete potranno essere utilizzate nelle soluzioni di contrasto al fenomeno dell’Italian Sounding?
“Tra le iniziative più significative all’interno di questa area” racconta Gentile “abbiamo messo a punto specifici processi chimici per la produzione interna di tagganti, ovvero materiali di dimensioni nanometriche rilevabili con opportuni dispositivi ottici. Questi materiali forniscono un’impronta univoca, estremamente difficile da replicare, per cui se impiegati nella produzione di inchiostri, fibrille ed altri elementi di sicurezza integrati in un contrassegno, lo rendono particolarmente robusto rispetto a possibili tentativi di falsificazione. Ulteriori attività di ricerca sono indirizzate allo sviluppo di tagganti rilevabili mediante l’utilizzo di comuni smartphone, in modo da mettere chiunque, in particolare cittadini e consumatori, nelle condizioni di poter controllare in modo semplice ed affidabile l’autenticità del prodotto su cui sono applicati. In riferimento a quest’ultimo aspetto, sono in corso progetti che mirano a realizzare soluzioni per l’anticontraffazione e la tracciabilità basate sulla combinazione di tecnologie digitali ed elementi fisici di sicurezza. In questo ambito abbiamo brevettato il security missing dots, un’etichetta costituita da un datamatrix in cui alcuni punti (dots), quelli in corrispondenza di una fibrilla di sicurezza integrata nel supporto dell’etichetta stessa, non vengono stampati. Questa particolare composizione rende l’etichetta unica, non replicabile, non riutilizzabile e verificabile con una semplice App di lettura. Infine, l’uso di etichette RFID per la tracciatura di filiera è spesso limitato dai costi elevati dei tag con microprocessore. Per questo motivo abbiamo ingegnerizzato dei tag chipless leggibili con appositi dispositivi che consentono di codificare un’informazione, come un numero di serie, direttamente nella struttura dell’antenna ottenuta mediante un processo di stampa dai costi contenuti.”
Il packaging sta giocando sempre più un ruolo di rilievo nell’ambito agroalimentare sia in termini di controllo e gestione della tracciabilità logistica che di protezione, sicurezza e non ultimo anche di promozione e veicolo di informazioni per i consumatori. Il Poligrafico ha avviato delle riflessioni su questi elementi in particolare sui temi di sostenibilità, smart packaging e sicurezza?
“Le esigenze di mercato che raccogliamo”, sottolinea Sciascia, “sono sempre più stringenti in termini di sostenibilità, tracciabilità e di condivisione dei dati rilevanti per il consumatore e necessitano un rapido sviluppo di soluzioni di smart packaging primario e secondario. Occorrono certamente imballaggi intelligenti, collegati in un ecosistema IoT e in grado di fornire dati sui principali parametri del prodotto a seconda della sua tipologia, ma allo stesso tempo riteniamo che debbano anche essere sicuri in quanto difficili da manomettere o falsificare oltreché unici in termini di marketing e comunicazione. Soluzioni specifiche sulle quali risulta prioritario anche per noi investigare possibili integrazioni con elementi di sicurezza e di tracciabilità. Questa combinazione ha come principali vantaggi la riduzione di costi di controllo per i produttori e gli operatori della catena distributiva, maggiore sicurezza rispetto alle alterazioni del prodotto, potenziamento della tracciabilità e più valore per il cliente finale. Fondamentale sarà quindi integrare il packaging con delle soluzioni fisiche e sistemi digitali al fine di creare un ecosistema completamente connesso e a disposizione per la raccolta di dati utili per una maggiore conoscenza ed esigenze dei clienti.”
Gentile aggiunge: “All’interno dei nostri laboratori di ricerca abbiamo recentemente avviato progetti di estrusione di “plastiche speciali” che mirano a sviluppare film polimerici che integrano features di sicurezza innovative da impiegare in prima istanza nel processo di produzione di documenti in materiale plastico, con l’intenzione di spingerci poi ad applicazioni di packaging evoluto. È quest’ultimo un campo in cui in termini più generali il Poligrafico intende affacciarsi nel prossimo futuro riconoscendo nell’imballaggio di prodotto oltre alle primarie funzioni di protezione del contenuto, atto nel caso dell’agroalimentare anche a preservarne le proprietà organolettiche, e di comunicazione e marketing in grado di stimolare l’interesse del consumatore, un efficace veicolo di sistemi di anticontraffazione e tracciabilità. Ma non solo: partendo dalla ferma convinzione che non sia possibile concepire le produzioni, in particolare quelle basate su prodotti plastici come documenti e ologrammi, senza prestare la massima attenzione agli impatti ambientali che queste determinano, stiamo portando avanti iniziative dirette a valutare e ridurre l’impronta ambientale dei relativi processi manifatturieri e a sintetizzare materiali alternativi ecocompatibili con caratteristiche e prestazioni analoghe o superiori a quelli derivati da materie prime di origine fossile. Riteniamo che le competenze e i risultati maturati nello sviluppo di tali iniziative possano trovare ampio spazio proprio nel confezionamento agroalimentare, rispetto al quale è crescente l’attenzione dei consumatori sempre più influenzati positivamente verso l’acquisto di prodotti con imballaggi ecologici, riciclabili e biodegradabili. Per favorire il raggiungimento di questi obiettivi pubblicheremo a breve una manifestazione di interessi per la selezione di partner industriali con cui sviluppare congiuntamente soluzioni di packaging intelligente ed ecologico.”
In conclusione, il Poligrafico punta a consolidare nei prossimi anni il proprio ruolo nell’ampio progetto di accelerazione dello sviluppo del Paese e di miglioramento della sua sostenibilità economica, ambientale e sociale, contribuendo attivamente ai processi di trasformazione e innovazione per la ripresa in atto affinché quest’ultima si concretizzi nella realizzazione di condizioni sempre migliori per il cittadino, le imprese e l’intero Sistema Paese.
A cura della Redazione
Fonte: Consortium 2021_04