Nei primi 4 mesi del 2014 registrati 3 nuovi prodotti del paniere agroalimentare italiano di qualità, che si aggiungono ai 7 registrati nell’ultimo quadrimestre del 2013. Delle nuove registrazioni made in Italy, 5 sono DOP e 5 sono IGP. Due le paste alimentari: la Pasta di Gragnano IGP, ottenuta con grano duro e acqua del Monte Faito e i Maccheroncini di Campofilone IGP, una pasta all’uovo secca in forma di fili sottilissimi che assorbono il condimento. Primato anche per le Cozze di Scardovari DOP, primi mitili italiani certificati. Appartenenti alla classe pesci, crostacei, molluschi e prodotti trasformati anche le Trote del Trentino IGP. Tre le nuove DOP casearie, il Puzzone di Moena DOP, lo Strachitunt DOP, il Pecorino di Picinisco DOP. Due le nuove IGP della Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati: il Melone Mantovano IGP e la Patata dell’Alto Viterbese IGP. Il pregiato Miele Varesino DOP di Acacia è la registrazione più recente.
DICHIARAZIONI DEL MINISTRO MAURIZIO MARTINA
“La leadership italiana nei prodotti di qualità in Europa testimonia la nostra capacità di produrre eccellenze, valorizzando i territori. Le nuove 10 Dop e Igp consentono a oltre 500 potenziali operatori di entrare nel sistema di qualità, ma possiamo ancora crescere. Penso al potenziale che possono esprimere le nuove Igp della pasta, finalmente inserita tra i prodotti riconosciuti dall’Ue. Nei prossimi 5 anni l’obiettivo è quello di far crescere l’export agroalimentare del 50% ed in questa partita sarà decisivo il contributo dei prodotti a denominazione.”
LE DENOMINAZIONI DI ORIGINE CRESCONO SOPRATTUTTO AL NORD
La distribuzione geografica delle nuove registrazioni italiane disegna un quadro sbilanciato fra Nord e Sud del Paese, con il 60% delle aree di produzione collocate nelle regioni settentrionali, il 30% nelle regioni del Centro Italia e soltanto il 10% nel Meridione. Più nel dettaglio, risultano 7 le regioni coinvolte: 4 sono le denominazioni la cui area di produzione ricade in Lombardia: Strachitunt DOP, Miele Varesino DOP, Melone Mantovano IGP (che estende l’areale anche ad una parte del territorio dell’Emilia Romagna) e due comuni della zona di produzione delle Trote del Trentino IGP; 2 le denominazioni originarie del Trentino – Alto Adige: Trote del Trentino IGP e Puzzone di Moena / Spretz Tzaorì DOP; e altrettante quelle che ricadono nel territorio del Lazio: Pecorino di Picinisco DOP e Patata dell’Alto Viterbese IGP. I 3 prodotti restanti si collocano in Veneto (Cozza di Scardovari DOP), Marche (Maccheroncini di Campofilone IGP) e Campania (Pasta di Gragnano IGP).
NASCE IL COMPARTO DELLA PASTA ALIMENTARE ITALIANA CERTIFICATA
L’iscrizione quasi contemporanea della Pasta di Gragnano IGP e dei Maccheroncini di Campofilone IGP costituisce la novità più significativa degli ultimi anni, rendendo finalmente merito ad un comparto che non aveva finora trovato spazio, quello della pasta alimentare. Il paniere si arricchisce così di una tipologia di prodotto che rappresenta uno dei tratti più originali e distintivi del patrimonio agroalimentare e gastronomico italiano, riconosciuto e rinomato a livello internazionale, con una produzione certificata che inciderà molto sul comparto. Importantissime per rilanciare le piccole e medie imprese, queste due nuove Indicazioni Geografiche potrebbero interessare anche grandi aziende capaci di produzioni di qualità su larga scala.
REGISTRATO IL PRIMO PRODOTTO FRESCO DI MARE TRICOLORE
Fra i comparti minori, quello di pesci, molluschi e crostacei, è cresciuto nell’arco di pochi anni da zero a cinque prodotti, e ne aggiunge due solo negli ultimi 8 mesi: Trote del Trentino IGP e Cozza di Scardovari DOP. Quest’ultima registrazione è il primo prodotto fresco di mare registrato per un Paese che vanta 7458 km di coste, 3 sono registrazioni di pesci di acqua dolce e 1, le Acciughe sotto sale del Mar Ligure IGP, ha ottenuto la registrazione come prodotto della pesca lavorato e conservato sotto sale.
DOP E IGP, UN SETTORE DINAMICO CON CIRCA 500 NUOVI OPERATORI POTENZIALI
La consistenza e il ritmo delle registrazioni, nonché la varietà merceologica delle denominazioni, dimostrano che il settore continua a manifestare dinamicità e a suscitare interesse: più di un prodotto al mese iscritto a registro; cinque diverse categorie coinvolte, di cui una nuova, due cosiddette “minori” – pesci e molluschi e altri prodotti di origine animale -, che testimoniano l’assortimento delle eccellenze agroalimentari nazionali, e due comparti storicamente forti, i formaggi – con 3 nuovi prodotti – e gli ortofrutticoli – con 2 nuovi prodotti– , che evidentemente non hanno esaurito la loro vitalità e continuano a crescere. Le nuove denominazioni interessano un mercato potenziale di circa 500 nuovi operatori che possono così avvalersi della certificazione di qualità verso la distribuzione nazionale e internazionale.
In allegato il comunicato stampa.
CS_02_DATI_ITALIA_MINISTRO.pdf