Il frutto simbolo dell’estate, l’anguria, sta vivendo una campagna commerciale difficile: le vendite, influenzate da un andamento meteo ballerino, hanno viaggiato col freno a mano tirato e solo ad agosto c’è stata una ripresa dei consumi e prezzi più soddisfacenti per i produttori. Lo conferma a ItaliaOggi Claudio Filosa, presidente della cooperativa Latina Ortaggi “La campagna è partita a maggio senza troppi sussulti, a giugno c’è stata una sovrapposizione con la Sicilia e il mercato non è stato capace di assorbire il surplus produttivo. Ad agosto, per fortuna, c’è stata una ripresa delle vendite e l’export in Nord Europa ora ci sta dando soddisfazioni”.
Anche secondo una recente indagine di Cna la stagione estiva dell’anguria «non si era aperta molto bene. Soprattutto a causa dell’arrivo di prodotto dalla Grecia in enorme quantità e a prezzi stracciati». A luglio si è toccato il fondo con quotazioni in campagna di pochi centesimi al chilo. «I prezzi delle angurie sono crollati vertiginosamente», la denuncia del presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, «fino a 5/6 centesimi al kg. Il mercato è al tracollo».
La produzione italiana di angurie nel 2017 si è sviluppata su 12.840 ettari raggiungendo, come certifica l’Istat, le 570.762 tonnellate, 35mila in più rispetto al 2016, con il Lazio principale areale produttivo del Paese (139 mila ton). Segno che i produttori, nonostante le difficoltà, continuano a credere nel cocomero e proprio nel Lazio si sta lavorando per ottenere il riconoscimento dell’Anguria Pontina IGP.
Fonte: Italia Oggi