ITALIA – Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 301 del 09/11/2016 è stata registrata la denominazione Anguria Reggiana IGP, che, nel comparto Food, è la numero 121 delle IGP italiane e la numero 288 nel totale delle denominazioni d’origine agroalimentari nazionali.
Anguria Reggiana IGP – Italia
Reg. Ue 2016/1959 del 07/11/2016 GUUE L 301 del 09/11/2016
Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
Descrizione del prodotto: l’Anguria Reggiana IGP designa tutti i frutti della specie botanica Citrullus Ianatus suddivisi nelle varietà Ashai Mijako, Crimson e Sentinel, rispettivamente con forma tonda, ovale e allungata.
Metodo di produzione: l’Anguria Reggiana IGP può essere coltivata in pieno campo e/o ambiente protetto (tunnel piccolo, serra fredda o tunnel piccolo) con copertura in materiale protettivo completamente rimovibile. La semina per la produzione delle piantine da trapianto avviene tra il 10 gennaio e il 31 maggio. È consentita la fertilizzazione organica e minerale in fase di preparazione del terreno e l’irrigazione può avvenire per aspersione oppure con sistema localizzato a manichetta forata e ad ala gocciolante. Il trapianto delle piantine avviene, a seconda delle diverse tecniche di conduzione, fra il 25 febbraio e il 30 giugno. La densità d’impianto varia secondo i tipi di anguria: tipo tondo fino a 2200 piante/ettaro, tipi ovale ed allungato fino a 2000 piante/ettaro. Le angurie sono raccolte manualmente a maturazione commerciale, quando la polpa è di colore rosso, i tegumenti seminali sono duri, e lo strato gelatinoso che avvolge i semi è scomparso. Immediatamente dopo la raccolta l’Anguria Reggiana IGP viene stoccata in azienda, in spazi ombreggiati senza subire nessun tipo di conservazione forzata. La produzione massima per ettaro consentita per il mantenimento delle caratteristiche organolettiche non deve superare in pieno campo e in serra fredda le 60 tonnellate per il tondo e le 70 tonnellate per l’ovale e l’allungato, le 70 tonnellate in tunnel piccolo per il tondo e le 80 tonnellate per ovale e allungato.
Zona di produzione: la zona di produzione dell’Anguria Reggiana IGP comprende la superficie, intera o parziale, di venti comuni della provincia di Reggio Emilia, nella regione Emilia Romagna.
Aspetto e sapore: l’Anguria Reggiana IGP ha un aspetto esterno uguale per tutte e tre le tipologie di frutto, ovvero buccia liscia o leggermente rugosa, colore verde con possibili striature più chiare, è uniforme o con leggere solcature regolari longitudinali. All’interno la polpa croccante e soda ha un colore rosso vivo a maturazione completata. Il peso è variabile, compreso tra i 5-12 kg per il tondo, 7-16 kg per quello ovale e 7-20 kg per l’allungato. La caratteristica che identifica l’Anguria Reggiana IGP è il sapore, particolarmente dolce della polpa che registra un grado zuccherino maggiore di 11° Brix per la tipologia Ashai Mijako e 12° Brix per le tipologie Crimson e Sentinel.
Storia: la reputazione dell’elevata qualità dell’Anguria Reggiana IGP si rifà al XVI secolo: corrispondenze fra le antiche corti del Rinascimento padano decantano la bontà del prodotto coltivato in queste terre. Il frutto è rimasto a lungo un prodotto d’elite fino al XVIII secolo, quando il Risorgimento aprì le frontiere fra gli antichi e piccoli stati della Nazione e consentì anche un allargamento dei confini di commercializzazione. Andando avanti nei secoli la zona di pianura in provincia di Reggio Emilia è stata richiamata nella Guida Gastronomica del Touring Club Italiano, datata 1931, per “angurie (cocomeri) e meloni zuccherini”.
Gastronomia: l’Anguria Reggiana IGP è un frutto che ha tempi di conservazione limitati, la frigoconservazione non è praticabile poiché deteriora il prodotto, pertanto dalla raccolta al consumo non può trascorrere un lasso di tempo che superi una o due settimane, pena il consumo di un frutto in sovramaturazione dalle caratteristiche organolettiche sicuramente non più eccellenti. Ottima mangiata da sola per dissetarsi durante l’estate oppure abbinata in gustose insalate a base di fichi, Parmigiano Reggiano DOP e Basilico Genovese DOP.
Commercializzazione: per tutte le tipologie di Anguria Reggiana IGP, al momento dell’immissione al consumo i frutti devono essere interi, sani ed esenti da parassiti, privi di odori estranei al frutto, ben formati in relazione alle caratteristiche della varietà, privi di fessurazioni esterne e ammaccature, il peduncolo dell’anguria deve presentare una lunghezza da 2 a 5 cm. L’indicazione geografica protetta Anguria Reggiana deve essere immessa al consumo ponendo ordinatamente i frutti in appositi contenitori oppure in bins e mini bins di materiale atto allo stoccaggio.
Nota distintiva: la caratteristica che identifica l’Anguria Reggiana IGP è il sapore, particolarmente dolce della polpa, legato al tenore zuccherino che le è conferito dalle terre calcaree e argillose della zona ricche di potassio, che conferiscono al prodotto livelli elevati e costanti di gradi brix (la percentuale di zucchero su 100 grammi di liquido totale).
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