La denominazione – in attesa di registrazione a livello europeo – Delle Venezie DOC Pinot Grigio, la varietà più coltivata in Friuli Venezia Giulia (6 mila ettari) e la seconda in Veneto, diventerà anche spumante. La novità è prevista dal disciplinare della nuova DOP delle Venezie, che è in dirittura d’arrivo. Avremo così un terzo vino frizzante nel Nordest, dopo il re Prosecco e l’autoctona friulana Ribolla gialla.
Questo e molti altri cambiamenti sono stati illustrati da Albino Armani, presidente della Ats (Associazione temporanea di scopo) per il riconoscimento della DOP interregionale alla platea di viticoltori riunitisi a Rauscedo, per l’importante convegno promosso da Confcooperative Fedagri del presidente Sergio Giacomello. «Il Pinot Grigio DOP è meno proteggibile rispetto ad altri vini – ha premesso Armani -, perché, non essendo legato a un luogo, può essere coltivato in tutto il mondo. La grande DOP ci permetterà però di “pesare”, di avere numeri importanti e qualità rispetto ai concorrenti. In questo senso abbiamo costituito un unico ente di certificazione che coopterà i 4 esistenti. Lavoreremo già in vigna, con le rese che passeranno dagli attuali 190 quintali per ettaro a 180. Stessa cosa accadrà in cantina, dove la resa passerà dall’80 al 70%. Significa che da ogni ettaro ricaveremo 126 ettolitri di vino (oggi sono 152) che potremo imbottigliare come Pinot grigio delle Venezie e su cui apporre la relativa fascetta. Il miglioramento degli standard di qualità è evidente. Inoltre dal 2017 ogni bottiglia di Pinot grigio sarà degustata da una speciale commissione, che consentirà di alzare ancora l’asticella della bontà del prodotto». Nel 2015 c’erano tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino oltre 24 mila ettari di vigneti a Pinot grigio. La produzione dell’ultima vendemmia è stata pari a 250 milioni di bottiglie. Caratteristica di questo bianco è la sua destinazione finale: l’estero. L’export infatti tocca addirittura il 97% del totale, un po’ come il Lambrusco, che tranne eccezioni territoriali, viene bevuto solo oltreconfine. 1 mercati principali sono USA, Regno Unito, Germania e Canada, con possibilità di ulteriori incrementi delle vendite ed espansione verso altri Paesi del Nord Europa e dell’Asia.
L’altra novità importante sul fronte del Pinot Grigio DOP è l’imminente costituzione del Consorzio di tutela, sulla falsariga di quanto avvenuto, con ottimi risultati, per il Prosecco. «L’idea è stata già illustrata al Ministro Martina a Roma – ha aggiunto Armani -. Entro un paio di settimane avverrà la costituzione formale, con le firme davanti al notaio. L’ente sarà pienamente operativo alla metà del 2018, dopo che la prime bottiglie di Pinot grigio DOP delle Venezie saranno nelle enoteche e la distribuzione all’estero avviata». Tema di dibattito la sede del Consorzio. Dovrà essere baricentrica rispetto alla vastità del territorio interessato e così si è pensato a Padova. Si tratta di una soluzione provvisoria, che però non è escluso diventi definitiva e accettata dalle parti.
Fonte: Il Mattino di Padova