All’ “etichettatura a semaforo”, si contrappone anche il Cnaol: “I prodotti DOP e IGP sono discriminati dal sistema Nutri-Score”.
In questi giorni si sta molto discutendo del metodo di etichettatura promosso dalla Francia, denominato Nutri-Score. Il sistema prevede di catalogare i prodotti in base ad una scala di colori, dal verde al rosso, e di assegnarli in base alla bontà o alla pericolosità di questi. Con tale sistema viene infatti calcolato quanti zuccheri, grassi e sale sono contenuti in 100 grammi di prodotto e, in base al risultato, assegnato un determinato colore.
Al Nutri-Score si è fortemente opposta l’Italia. Il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, lo ha infatti definito un metodo estremamente pericoloso che potrebbe mettere a rischio il sistema agroalimentare italiano, a differenza del “sistema a batteria” che valuta non i singoli cibi, quanto piuttosto la loro incidenza nell’alimentazione.
A tal riguardo si è espresso anche il CNAOL – Conseil national des appellations d’origine laitières – che raggruppa tutte le organizzazioni di difesa e di gestione (ODG) delle DOP lattiere francesi. Il Consiglio ha infatti inviato una lettera di opposizione ai parlamentari di COmagri e Comenvi: “Siamo consapevoli dell’urgenza delle questioni in gioco – scrive Michel Lacoste, Presidente del CNAOL – Come membro della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, siamo al corrente del vostro attaccamento e del vostro impegno per un consumo più sostenibile, di cui vi siamo molto grati. In questo contesto, e in vista del ruolo che svolgerete nello sviluppo della strategia armonizzata per l’etichettatura nutrizionale, vorremmo attirare la vostra attenzione sulla discrepanza tra l’etichettatura nutrizionale introdotta in Francia e l’essenza stessa dei prodotti lattiero-caseari IG”.
“Il Nutri-Score non è assolutamente adatto ai prodotti DOP e IGP – continua Lacoste – Nel caso specifico dei formaggi, anche se il contenuto proteico è perfettamente correlato al contenuto di calcio, il sistema Nutri-Score non lo riflette, perché vengono assegnati punteggi positivi solo per valori di proteine fino a 8 g per 100 g. Con questo sistema è molto più probabile che vengano premiati alimenti industriali ultra-lavorati, rispetto ai prodotti DOP e IGP che contengono meno ingredienti e più sani”. L’etichettatura francese, infatti, limita l’informazione alla semplice composizione nutrizionale dei prodotti, senza tener conto delle caratteristiche di formaggi, burri e creme DOP e IGP, che sono fatti con una semplice lista di ingredienti: latte, caglio, fermenti e sale, e che non contengono additivi o nanomateriali.
“Altrettanto – prosegue il Presidente del CNAOL – i marchi DOP e IGP, riconosciuti a livello europeo come prodotti di qualità, soffrono di un’errata lettura del Nutri- Score. L’applicazione di un logo Nutri-Score D o E sulla parte anteriore dei formaggi IG potrebbe indurre la gente a credere che questi formaggi DOP e IGP non siano prodotti di qualità, il che è in contraddizione con la definizione stessa di queste etichette”.
“Infine – conclude Michel Lacoste – ci sembra essenziale ricordare che i settori lattiero-caseari DOP e IGP riflettono un insieme di valori che non sono presi in considerazione dal Nutri-Score (metodi di allevamento estensivo, mantenimento di un’economia territoriale, conservazione delle risorse e della biodiversità, mantenimento dei paesaggi, conservazione dei saperi tradizionali). Questi formaggi, burri e creme DOP e IGP vanno oltre la qualità organolettica e sono parte integrante del nostro patrimonio e delle nostre diete tradizionali“.
Fonte: CNAOL – Conseil national des appellations d’origine laitières
SCARICA IL COMUNICATO STAMPA COMPLETO (francese)
Scarica Nota esplicativa: Il Nutri-Score applicato alle DOP e IGP lattiero-casearie (francese)