Nel 2022 il valore della produzione che si è attestato attorno ai 5,8 miliardi di euro
In calo le superfici investite a frumento che passano da 250 a 220 mila ettari complessivi
Nel 2022 l’Emilia-Romagna si è confermata cuore agroalimentare del Paese con un valore della produzione che si è attestato attorno ai 5,8 miliardi di euro, un incremento su base annua di 455 milioni di euro sul 2021, pari all’8,5% in più.
Un settore che con 9,3 miliardi è la seconda voce di export dell’intera regione. Quasi la metà del valore della produzione va attribuito alle filiere certificate DOP e IGP con 3,1 miliardi di euro. Le province che svettano per i marchi certificati sono Parma, Modena e Reggio Emilia per l’importanza di prodotti simbolo del made in Italy come Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di Parma DOP, Aceto Balsamico di Modena IGP, Grana Padano DOP (per la quota parte prodotta in regione), nonché salumi come Mortadella Bologna IGP.
Numeri che quest’anno difficilmente si potranno ripetere non solo per l’alluvione che ha colpito la Romagna e parte dell`Emilia, ma anche per altri fattori climatici che hanno colpito le produzioni orto-frutticole e per le tensioni sui prezzi delle materie prime e nel commercio internazionale causate dal conflitto Ucraina-Russia (ma non solo). Sicuramente è in calo il granaio Emilia Romagna. Caleranno le superfici investite a frumento, passando da 250 a 220mila ettari complessivi.
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Fonte: Il Resto del Carlino