Il Consorzio del Parmigiano-Reggiano aggiungerà un nuovo tassello alla sua strategia di difesa del prodotto dalle imitazioni negli Stati Uniti. E lo farà cercando d’allearsi con le associazioni di difesa dei consumatori di quello che è il suo principale mercato extraeuropeo di destinazione. Gli USA infatti valgono il 18% dell’export sostanzialmente tanto quanto la Germania e la Francia prese singolarmente. “Se in Europa – spiega Riccardo Deserti Dg del Consorzio del Parmigiano Reggiano – parmesan è considerata la traduzione della denominazione di origine Parmigiano Reggiano DOP, così non è negli USA dov’è ritenuto un nume generico.
Ciò significache nel mercato USA i nostri produttori nno hanno problemi a a tutelarsi dall’indabito utlizzo della denominazione perché lo abbiamo registrato come un brand, ma non possono farlo da chi impiega la dizione parmesan o regianito, che rispetta la normativa vigente in quel paese». E sono in tanti a produrre parmesan: nel 2015 negli Usa ne sono state commercializzate 100 mila tons, contro 6.500 tons di vero Parmigiano-Reggiano DOP.
Con l’obiettivo di poter rosicchiare quote di mercato ai prodotti Italian sounding, il Consorzio di tutela ha realizzato una ricerca tra i consumatori USA. Da essa risulta che il 66% degli statunitensi considera il parmesan un prodotto tipico di un’area geografica o di un paese. Che per il 90% di questo 66%, identifica il paese di provenienza del parmesan con l’Italia. E che il 38% degli americani che acquistano parmesan è convinto di star comprando un formaggio italiano. Percentuale che sale al 67% quando sulla confezione sono presenti simboli evocativi del Belpaese.
Fonte: Italia Oggi