Solo l’11% dell’acqua piovana viene conservato L’Anbi: “Necessarie nuove infrastrutture” Dal Veneto al Piemonte, le Regioni si muovono: in arrivo le ordinanze anti sprechi
Caldo record, scarsità di precipitazioni, falde acquifere sotto i livelli di guardia, reti distributive e invasi insufficienti. Sono queste le componenti della grande emergenza idrica che sta colpendo l’Italia e che rischia di trasformare il 2023 nell’annus horribilis della siccità.
I dati parlano chiaro: nei primi due mesi dell’anno il Cnr ha rilevato temperature di 0,76 gradi sopra la media degli ultimi due secoli, con punte di + 1,44 gradi nelle regioni del Nord, mentre a gennaio sono caduti appena 24 millimetri di pioggia (ne erano attesi 63) dopo un 2022 che già aveva fatto registrare un calo complessivo delle precipitazioni del 30%.
I picchi di aridità sono stati registrati in Piemonte con il 53,10% del territorio in sofferenza, Sicilia (48,70%) ed Emilia Romagna (38,60%). Non va meglio in Friuli Venezia Giulia, con il Tagliamento ridotto a “un’autostrada di ghiaia” per molti dei suoi 170 chilometri come di solito accade soltanto in piena estate.
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Fonte: La Stampa