La Repubblica
Un italiano adulto su sei ha deciso di tornare a un rapporto antico, quello con la terra: più di sette milioni di persone si dedicano a un orto, o ad un campo, o a un giardino. È la voglia di riappropriarsi del corpo, da restituire alla sua interezza con una dose moderata di fatica arcaica, e del luogo, da restituire alla bellezza e all’utilità strappandolo al degrado. Ma non solo. Guardando le scelte compiute dai pentiti dell’abbandono, si scopre una sorpresa. Le specie piantate non coincidono con l’elenco delle essenze che hanno spadroneggiatone gli ultimi decenni. I nuovi coltivatori scelgono le vecchie piante. Chi ha deciso di ritagliarsi una finestra di natura per decongestionare l’ansia urbana privilegiale piante autoctone, quelle che la standardizzazione dei consumi sta spazzando via dal pianeta, assieme al loro corredo genetico potenzialmente capace di offrire soluzioni agli sconvolgimenti che il cambiamento climatico sta portando.