La Repubblica
Domani il Brunello si presenta all’Italia e soprattutto al mondo. Dicono che l’ annata 2008 sia abbastanza buona ma solo l’invecchiamento rivelerà tutto delle sue potenzialità. Il vino “inventato” alla fine dell’Ottocento da Ferruccio Biondi Santi è un marchio italiano diventato ormai globale. Delle circa 9 milioni e 200mila bottiglie prodotte ogni anno il 65% vengono spedite all’estero. Senza il Brunello, Montalcino non sarebbe famosa dall’Australia agli Usa al Giappone, mail paese toscano è una meta affascinante anche per chi cerca l’arte, la storia, la bellezza della natura e la gastronomia. Prima di tutto, però, i visitatori cercano la declinazione più nobile del vitigno Sangiovese. Il Consorzio, che da domani presenta agli operatori l’ultima annata con la manifestazione “Benvenuto Brunello”, ha predisposto una app gratuita (iBrunello HD) che indica su una mappa i 250 produttori e permette di prenotare visite e degustazioni. Non bisogna spostarsi molto per fare gli assaggi: il più noto vino toscano è anche l’unico riconosciuto con una DOCG il cui territorio di produzione corrisponde a quello del comune. L’annata 2008 del Brunello è stata giudicata da 4 stelle.