Il cibo è cultura, si dice sempre. Al via di questo 2018 che è l’Anno nazionale del cibo italiano, ecco arrivare la “certificazione” da parte del mondo culturale. È stato battezzato ieri il progetto editoriale “Treccani Gusto“, frutto della collaborazione fra l’Istituto della Enciclopedia Italiana e Qualivita, fondazione impegnata insieme ai vari consorzi nel valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità.
II progetto sarà sviluppato su più registri narrativi: una nuova edizione dell’Atlante Qualivita (sulle produzioni alimentari e vitivinicole italiane Dop, Igp e Stg), curato dallo staff guidato dal direttore generale Mauro Rosati e arricchito da quest’anno dal contributo editoriale Treccani; un magazine digitale, per raccontare i diversi aspetti della cultura del cibo sul territorio; infine, una banca-dati con glossario specialistico e ricettario. L’obiettivo dell’operazione è «lanciare una nuova immagine dell’Italia e ridefinire l’apporto culturale dei suoi prodotti tipici, al pari dei tesori della cultura, del paesaggio e dell’arte».
L’iniziativa, presentata nella sede della Treccani, ha potuto contare su due padrini “di rango”. Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, ha affermato che «il nostro patrimonio enogastronomico ci rende unici e poggia sulle tre A italiane: agricoltura, alimentazione, ambiente. Mi auguro che quest’iniziativa possa diventare un riferimento per diffondere conoscenza e consapevolezza».
L’unicità italiana è stata richiamata da Dario Franceschini, titolare dei Beni culturali e Turismo, il quale ha sottolineato che «il cibo è un pezzo profondo del nostro dna: nella mia città, Ferrara, il Castello estense è importante quanto la salama da sugo e nel passaggio tra cappelletto e tortellino ci sono migliaia di varianti in ogni Comune, che sono diverse identità locali». Secondo Franceschini, quindi, Treccani «fa benissimo a investire in questo campo che è motore di un turismo colto e rispettoso. Noi siamo in grado – ha aggiunto – di offrire eccellenze nell’arte, nel cibo e nello shopping. Se mescoliamo queste offerte intercettiamo il meglio della domanda turistica».
Da padrone di casa Massimo Bray, ex ministro dei Beni culturali e attuale direttore generale della Treccani, ha commentato che per l’istituto enciclopedico «è un’opportunità per far venire a galla il valore di questo mondo, una pagina nuova che stiamo cercando di scrivere dando una mano a fare sisterna e creare valore».
Fonte: Avvenire