Sole 24 Ore Agrisole
Gennaio reca notizie confortanti sul fronte della produzione alimentare. Riguardano non solo il singolo mese, che segna un +4,8% a parità di giornate lavorative, rispetto al gennaio 2012, ma anche gli stessi consuntivi 2012. L’Istat, infatti, come fa ogni cinque anni, ha rielaborato gli indici di produzione, modificando la base di riferimento. Stavolta, l’Istituto ha abbandonato la base 2005 uguale a 100, per fissarla al 2010. E i ricalcoli con la nuova base hanno reso meno pesanti le variazioni 2012 disponibili fino a pochi giorni fa. A parità di giornate lavorative, la produzione alimentare 2012 ora chiude con un -0,9%, rispetto al -1,4% prima disponibile. Ne esce un guadagno di mezzo punto, che non è poco. Tanto più che il ricalcolo parallelo effettuato per il totale industria porta solo a un ritoc co, con una variazione 2011/2012 del -6,5%, rispetto al -6,6% precedente. Ancora una volta, quindi, l’alimentare riesce a sorprendere. Tanto più che il +4,8% della produzione di gennaio prima citato va in direzione opposta rispetto al -3,6% accusato in parallelo dal totale industria. Il «segreto» dell’ottima spinta produttiva di gennaio del «food and drink» va ricercato nel marcato trend espansivo dell’export di inizio anno (+21,5%) e negli spunti tendenziali messi a segno dai livelli produttivi di alcuni comparti.