Parla Alessandra Scognamiglio, coordinatrice della task force Enea per il progetto europeo Symbiosyst “Sviluppiamo soluzioni tech per aumentare la qualità dei prodotti e minimizzare l’impatto sull’ambiente”
Abbinare fotovoltaico, intelligenza artificiale e attività agricole per incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili e migliorare quella agricola, senza ulteriore consumo di suolo. Questi tra gli obiettivi del progetto Ue, Symbiosyst – di cui fanno parte IS partner, tra cui per l’Italia, Enea – che mira a sviluppare soluzioni tech per migliorare la competitività dell’agrivoltaico in Europa e minimizzare l’impatto su ambiente e paesaggio. Ne abbiamo parlato con Alessandra Scognamiglio, coordinatrice della task torce Enea, Agrivoltaico Sostenibile.
Perché è importante l’innovazione tecnologica in agricoltura?
“Perché significa portare benessere agli operatori agricoli e produrre con tecniche più efficienti, per raccolti migliori e prodotti di qualità. C`è la necessità di spostare l’agricoltura verso una modalità più efficace dì produzione e l’agrivoltaico può rappresentare un buon volano per introdurre tecniche di agricoltura di precisione, monitoraggio con sensori e sistemi di irrigazione controllati da remoto, in cui l’approccio agrivoltaico è un integratore”.
Come è nato il progetto Symbiosyst?
“Dalle esperienze che i vari componenti del consorzio europeo, tra cui Enea, hanno maturata nel corso di 20 anni nel campo del fotovoltaico integrato negli edifici. Agrivoltaico è un termine generico che descrive un approccio, ma la soluzione progettuale è condizionata da molti fattori: il paesaggio, il progetto ingegneristico, il suolo, il tipo di coltura. Sarà una sfida complessa, partendo da queste variabili, arrivare a prodotti tecnologici standardizzati, ma allo stesso tempo adattabili ai vari contesti, quindi su misura”.
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Fonte: Il Messaggero