Da McDonald’s a Findus e Coca Cola il prodotto DOP mette il turbo agli affari: è quanto emerso durante la presentazione della ricerca “DOP IGP valore trasformati”
Quando alla fine degli anni ’90 decollò in Italia il sistema dei prodotti alimentari DOP e IGP si scatenò una forte contrapposizione tra industria alimentare da un lato e mondo agricolo dall’altro.
I marchi Ue venivano vissuti da tanti come un’opzione (i prodotti della tradizione agricola-artigianale con forte radicamento locale) varata da Bruxelles quasi in contrapposizione con la produzione industriale.
Negli anni poi le cose sono cambiate. Molte industrie alimentari, anche multinazionali, sono sbarcate in forza nell’universo DOP e IGP avendone colto l’importante potenziale di mercato.
Sembrano passati secoli e non poco più di venti anni nello scorrere l’analisi della Fondazione Qualivita che ha fornito una fotografia del segmento dei prodotti alimentari trasformati che fanno uso di ingredienti DOP e IGP.
«Una collaborazione che ha innescato un grande circolo virtuoso – ha commentato il presidente di Origin Italia (l’associazione dei Consorzi DOP e IGP), Cesare Baldrighi -. Infatti i prodotti industriali riescono a differenziare le proprie produzioni e ad aggiungere ai loro brand un ancoraggio ai territori, mentre i marchi DOP e IGP ne ricavano un enorme ritorno in termini di notorietà e spesso riescono ad accedere a nuove fette di consumatori».
Ed è molto ricca la carrellata delle best practice presentate ieri al Mipaaf. «Inserire referenze come i coni gelato al Cioccolato di Modica IGP – ha commentato il direttore ricerca sviluppo e qualità di Sammontana, Guido Calò – ha consentito alla nostra azienda profondamente italiana ma che sul mercato deve vedersela con le multinazionali di creare per i propri prodotti un legame con il territorio».
«Abbiamo inserito i nostri minestroni con Cipolla di Calabria e Basilico genovese nel 2017 – ha aggiunto Gloria Lombardi, Marketing manager di Findus – e oggi rientrano nel segmento dei minestroni naturali che contano un giro d’affari di 107 milioni».
«McDonald’s Italia – ha spiegato il direttore relazioni istituzionali, Tommaso Valle – ha introdotto i prodotti DOP e IGP nei propri menu nel 2008 e a oggi abbiamo calcolato di aver venduto in questa categoria 6o milioni di panini».
«Abbiamo avviato la produzione della Fanta con Arancia rossa di Sicilia IGP – ha detto Cristina Camilli, direttore relazioni istituzionali di Coca Cola Italia – nel 2019. Un’iniziativa importante per il nostro brand che, come non tutti sanno, ha una storia made in Italy visto che Fanta fu inventata a Napoli nel 1955».
E chi sta facendo largo uso di prodotti DOP e IGP come ingredienti è un altro celebre marchio del food made in Italy: Giovanni Rana.
«La nostra linea Duetto – ha spiegato il direttore Qualità del Gruppo Rana Federico Marotta – prevede ad esempio i ravioli Gorgonzola e noci, una ricetta tradizionale trasformata grazie alla tecnologia in un prodotto ad alto contenuto di servizio».
Fonte: Il Sole 24 Ore