Per le nuove sfide del mercato, contro le minacce fitosanitarie dietro l’angolo e il cambiamento climatico diventa non più rinviabile puntare sulle produzioni certificate, sull’aggregazione fra imprese e su una rete di sistema, con i diversi attori della filiera e delle istituzioni.
Di questo e di altro si è discusso nel corso dell’incontro che si è tenuto ad Avola, dal titolo “Lʼimportanza dellʼaggregazione certificata e delle azioni di sistema nel confronto con i mercati”, organizzato dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, con il supporto del Consorzio di tutela del Limone di Siracusa Igp, nell’ambito del progetto DOP e IGP, finanziato dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea.
L’incontro di Avola è stato patrocinato dal Comune, presente il sindaco Rossana Cannata, la Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Sicilia, quest’ultimo rappresentato da Michele Giglio.
“È indubbio che ci siano dei vantaggi nello stare insieme, il Distretto svolge vari ruoli, da quindici anni, tra questi la valorizzazione degli agrumi di qualità IGP, DOP e BIO per garantire al consumatore la provenienza dei nostri agrumi, per creare un brand Sicilia, in cui però la partecipazione attiva delle imprese è fondamentale non solo nella fase di produzione ma anche di certificazione e partecipazione alla vita e supporto dei Consorzi di Tutela in maniera tale da differenziare le nostre produzioni da quelle delle altri parti del mondo”, ha esordito Federica Argentati, la presidente del Distretto.
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Fonte: Corriere Ortofrutticolo