Da una parte 600 milioni per ristoranti, mense, agriturismi e attività di catering. Dall’altra 250 milioni per le organizzazioni caritative che si occupano degli indigenti. In tutto 85o milioni destinati all’acquisto di prodotti agroalimentari italiani.
«Per la prima volta si interviene in modo integrato dal campo alla tavola con un bonus Filiera Italia per l’acquisto di prodotti made in Italy a sostegno della ristorazione che ha subito nel 2020 con l’emergenza Covid un taglio del fatturato del 48% che ha travolto a cascata anche l’industria alimentare e l’agricoltura italiana», spiega Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, commentando e la pubblicazione nell’ultima Gazzetta Ufficiale del decreto che fissa criteri e modalità di gestione del Fondo per la filiera della ristorazione.
«Si tratta di un risultato importante ottenuto nell`ambito della nostra campagna di mobilitazione #mangiaitaliano per sostenere l’intero sistema agroalimentare nazionale che oggi con 3,6 milioni di lavoratori è diventato la prima realtà economica del Paese». E in Gazzetta ufficiale è stato pubblicato anche il decreto del ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che suddivide lo stanziamento dei fondi dedicati al programma di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.
Il provvedimento ha tenuto conto delle necessità espresse dalle organizzazioni caritative a fronte dei 250,9 milioni di euro disponibili: 900 mila euro di residui sul Fondo 2020 e 25o milioni dalle risorse straordinarie del decreto Rilancio. «Si tratta di fondi destinati all’acquisto di prodotti di filiera e materia prima italiana – spiega il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate – Aiutiamo i nostri connazionali meno abbienti, dando una mano al contempo all’agricoltura e all’agroalimentare made in Italy, la cui situazione di crisi si è aggravata ulteriormente con la chiusura dei bar, ristoranti, pizzerie».
Fonte: Corriere della Sera