Il Sole 24 Ore
Volano le vendite all’estero divino, olio e piante ornamentali uno dei settori che negli ultimi anni ha fatto un deciso salto qualitativo, e soprattutto è uno di quelli che ha “imparato” a esportare: l’agroalimentare toscano esce rafforzato dal quinquennio di crisi 2008-2012, con crescite dell’export che toccano il 30% in valore per il vino e il 23% per i prodotti alimentari. L’unico nèo, se così si può dire, è che il mercato estero è dominato da tre prodotti: vino, olio e piante ornamentali (vivai), che insieme pesano per il 75% sulle esportazioni
e ormai sono i tre grandi ambasciatori della Toscana rurale nel mondo. La restante fetta del 25% è rappresentata da prodotti da forno e farinacei (l’export di pasta ha segnato +7% nei primi nove mesi del 2013), carne e “altri prodotti alimentari”, a conferma che molti segmenti dell’agroalimentare regionale devono ancora crescere e qualificarsi all’estero. Ma intanto la Toscana si gode il record, che nel 2013 ha raggiunto i due miliardi di euro, dei quali 750 milioni prodotti dal vino (nei primi nove mesi dell’anno l’export in valore ha segnato +6%), che qui si identifica col rosso di qualità.